Gela. Nessuna inversione di rotta e nella giornata mondiale dedicata all’acqua gli agricoltori locali rimangono a secco, così come lo sono ormai da anni. Nonostante le tante richieste che pervengono da un comparto che dovrebbe essere quello trainante dell’economia locale, le infrastrutture non rispondono per nulla alle esigenze della produzione. “L’acqua della diga Disueri continua a finire in mare”, dice Liborio Scudera. Non sono mancate le istanze per tavoli istituzionali, in presenza dell’assessorato regionale e dei responsabili del Consorzio di bonifica. “Non abbiamo mai avuto risposte”, aggiunge Scudera. A Cimia, invece, i quantitivati disponibili non sembrano per nulla sufficienti.
Con l’imminente stagione estiva alle porte, la situazione rischia ancora una volta di degenerare, sempre a danno degli agricoltori e delle loro aziende, che tra enormi difficoltà garantiscono ancora occupazione. Senza investimenti veri sulle infrastrutture, tutto rischia di saltare irrimediabilmente. Tanti operatori locali del settore non hanno mancato di sottolineare che mentre nelle Regioni del nord Italia la siccità è diventata tema fondamentale, con le istituzioni e la politica subito concentrati per trovare soluzioni praticabili, il territorio locale rimane invece in balia dell’assenza di acqua e della scarca capacità di incidere della politica.