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Luca, "mai Rolex a Emmanuello, non lo conoscevo": prodotte dichiarazioni Cavallo

Le richieste dei pm della Dda di Caltanissetta sono previste per maggio. Poi, concludere toccherà alle difese dei coinvolti nell'inchiesta "Camaleonte"

A cura di Rosario Cauchi
09 aprile 2025 15:03
Luca, "mai Rolex a Emmanuello, non lo conoscevo": prodotte dichiarazioni Cavallo -
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Gela. Le richieste dei pm della Dda di Caltanissetta sono previste per maggio. Poi, concludere toccherà alle difese dei coinvolti nell'inchiesta "Camaleonte". L'attività degli investigatori si concentrò intorno al gruppo imprendoriale Luca, impegnato principalmente nella compravendita di automobili oltre che in quello immobiliare. Secondo le accuse, nel tempo avrebbero mantenuto rapporti con i clan di mafia. Ricostruzione sempre respinta dagli imputati e dai loro difensori. Questa mattina, davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D'Amore (a latere Serena Berenato e Fabrizio Giannola), è stato concluso il controesame dell'imprenditore Rocco Luca, imputato insieme ai familiari. Aveva già delineato un lungo excursus dello sviluppo economico delle attività di famiglia, ribadendo a più riprese che furono i clan a prenderli di mira, sottoponendoli a minacce e a costanti richieste estorsive. Lui e il padre Salvatore iniziarono successivamente a strutturare un rapporto di collaborazione e fiducia reciproca con gli investigatori. Informavano e collaboravano, come emerso da altre testimonianze. "Morreale venne nella nostra attività e voleva a tutti i costi un'auto perché doveva sposarsi - ha spiegato in aula - non avevamo quel tipo di vettura. Successivamente, subimmo l'incendio di tre auto. Per noi, il collegamento con quei fatti era evidente. Denunciammo anche allora. In quel periodo, all'inizio degli anni novanta, la situazione in città era difficile. Potevano ucciderti facilmente". L'imprenditore ha escluso di aver mai fatto recapitare orologi Rolex al boss Emmanuello. "Non ho mai conosciuto gli Emmanuello - ha precisato - una volta, venne il figlio per l'acquisto di vetture. Non ho mai regalato a nessuno orologi di quel valore". Ha poi toccato vicende relative all'acquisto di una società immobiliare. Le parti hanno formalizzato diverse produzioni documentali. Si tratta di atti e sentenze divenute definitive, proprio per definire al meglio il contesto e il profilo dei Luca. Sono a processo pure Salvatore Luca, Francesco Luca, Francesco Gallo, Concetta Lo Nigro, Emanuela Lo Nigro e Maria Assunta Luca. Rispondono di favoreggiamento i due funzionari di polizia, Giovanni Giudice e Giovanni Arrogante, che a loro volta hanno declinato qualsiasi ipotesi di cointeressenze con gli imprenditori. Il pm della Dda Spina ha prodotto verbali, in parte omissati, con dichiarazioni rilasciate dal neo collaboratore di giustizia Giuseppe Cavallo, con diversi precedenti penali alle spalle e figlio di Aurelio Cavallo, tra gli storici esponenti dei clan locali, nel contesto stiddaro. Gli imputati sono rappresentati dai legali Giacomo Ventura, Antonio Gagliano, Filippo Spina, Flavio Sinatra, Carlo Taormina, Carmelo Peluso, Luigi Latino, Fabio Fargetta e Alessandro Diddi, Michele Ambra, Emilio Arrogante e Marina Giudice.

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