Gela. Il passaggio di consegne dalla Regione all’Autorità portuale della Sicilia occidentale è quasi del tutto completato. La struttura presieduta da Pasqualino Monti è stata attivata anche per i siti locali. Iniziano ad essere acquisiti documenti e atti. Un lavoro propedeutico, visto che l’Autorità dovrà gestire tutti i siti portuali locali, cercando un rilancio sicuramente non facile, dopo decenni di quasi totale fermo e con un porto rifugio ancora insabbiato. Proprio l’iter del porto rifugio, per i lavori attesi da anni, dovrebbe però rimanere in carico alla Regione. L’Autorità portuale pare non abbia avuto indicazioni di intervenire. “Allo stato, la Regione manterrà la procedura – dice il senatore Pietro Lorefice che segue le procedure per gli interventi al porto rifugio e ha avuto contatti con Monti – il dragaggio e gli interventi previsti per il porto rifugio dovrebbero rimanere in carico alla Regione”. Di recente, sono iniziate le attività per la nuova caratterizzazione, dopo che quella già effettuata è scaduta, a causa di tempi fin troppo lunghi. “Il fatto che la Regione intenda mantenere l’iter per il porto rifugio non mi fa stare tranquillo. Ad oggi, infatti, ha dimostrato di non avere una struttura idonea”, aggiunge Lorefice. Già due anni fa, prima della pandemia, era stata annunciata la gara per i lavori di dragaggio e per gli interventi sul braccio di ponente. Non se ne fece nulla e da allora il ministero ha chiesto integrazioni, che la Regione ha inoltrato con un cronoprogramma non certo tra i più celeri. L’innesto dell’Autorità portuale, che gestisce i principali siti siciliani, sulla carta dovrebbe costituire un salto di qualità, così da attrarre investimenti e rilanciare l’intero comparto.
L’obiettivo sarebbe di sfruttare la scia degli investimenti sul gas, per far sorgere una sorta di hub sul Mediterraneo, obiettivo più volte indicato dall’amministrazione comunale. Anche Sicindustria Caltanissetta aveva posto attenzione al porto rifugio, con il progetto della Marina di Gela (anche se non sono stati comunicati eventuali sviluppi). Prima di tutto, bisognerà avere un porto rifugio perlomeno fruibile.