Gela. Per la procura, le responsabilità dell’allora dirigente comunale Patrizia Zanone sono state provate. Questa mattina, davanti al gup Roberto Riggio, il pm Antonio Scuderi ha chiesto la condanna ad otto mesi. L’indagine si concentrò sul servizio di trasporto disabili, durante la fase amministrativa dell’ex giunta Messinese. Il dirigente Zanone, almeno secondo le contestazioni, non avrebbe dato seguito ad un provvedimento, proprio della giunta, che prevedeva il pagamento, da parte degli utenti che non rientrassero nei limiti reddituali di esenzione, di un contributo di compartecipazione per usufruire del trasporto. La mancata attuazione della disposizione, secondo le contestazioni, avrebbe fatto perdere all’ente comunale somme per non meno di 75 mila euro. Il pm, nell’esporre le proprie conclusioni, ha spiegato che nonostante la documentazione presentata dalla difesa, ci sarebbero i presupposti per delineare il reato. Palazzo di Città, attraverso l’avvocato Marco Granvillano, si è costituito parte civile. Il legale ha concluso, a sua volta, richiedendo il riconoscimento della responsabilità dell’imputata. La ricostruzione del pm non trova alcun riscontro in quanto indicato invece dalle difese, sostenute dagli avvocati Franca Gennuso e Rocco La Placa.
I legali hanno prodotto documentazione amministrativa, che escluderebbe la base giustificativa dell’eventuale reato. Per la procura, si sarebbe trattato di abuso d’ufficio, con un relativo danno per l’ente comunale. A giugno, toccherà ai difensori concludere e potrebbe arrivare la decisione anche del gup. La difesa di Zanone ha optato per il giudizio abbreviato.