Gela. Il morbillo rialza la testa in Italia e torna a preoccupare: nel 2023 in Italia il sistema di sorveglianza ha registrato un aumento di casi, ben 43 rispetto ai 15 del 2022. Nel solo mese di gennaio del 2024 ne sono stati segnalati 27, di cui 26 confermati in laboratorio, da sette Regioni. Lo sottolinea l’aggiornamento del bollettino morbillo-rosolia dell’Istituto superiore di sanità(Iss). Inoltre Il 26% dei casi ha riportato una complicanza, quella più frequente è stata la diarrea, seguita dalla polmonite, dall’insufficienza respiratoria, dalla cheratocongiuntivite e dall’epatite o aumento delle transaminasi. Anche in città si sono verificati alcuni casi, fortunatamente ancora isolati. I pediatri lanciano un appello e invitano alla vaccinazione preventiva.
“Il vaccino, che è sicuro ed efficace, rimane lo strumento principale a disposizione per contrastare questa malattia- ha dichiarato il pediatra Antonio Rinciani- Il morbillo è una malattia che non va sottovalutata poichè estremamente contagiosa per la sua diffusione per via aerea, un caso ne genera 16 molto più del primo Sars-CoV-2. L’unica arma è il vaccino perché non ci sono farmaci efficaci.”
L’età mediana dei casi segnalati è pari a 35 anni (range 1- 47 anni) e oltre la metà dei casi (6/11) ha un’età compresa tra 15 e 39 anni. È stato segnalato – evidenzia l’Iss – un caso in un bambino con meno di un anno di età (quindi non idoneo alla vaccinazione).
In Italia il morbillo non è una emergenza come sta accadendo in altri Paesi, dall’Asia al Sud America. L’incidenza più elevata è stata osservata nei bambini sotto i 5 anni di età.Il 93% dei casi totali era non vaccinato“.