Ciclo rifiuti, impiantistica e rapporti difficili: ancora stallo tra Ato e Srr
Pare ci siano ancora distanze nette, in un dialogo che è sempre stato molto complesso e sul quale anche gli incastri politici territoriali si sono fatti sentire
Gela. Sembrava, a un certo punto, che la vicenda potesse andare incontro a una qualche svolta. Invece, intorno ai rapporti tra l'Ato Cl2 in liquidazione e la Srr4 rimane una tendenziale stasi. A incidere è soprattutto il destino degli asset ancora in carico all'Ato Cl2. Nel ciclo locale dei rifiuti, il perno è concentrato sulla piattaforma integrata di Timpazzo, gestita da Impianti Srr, l'in house controllata dalla Srr4. Ato, però, nonostante la fase di liquidazione che si protrae da anni, ha nella propria disponibilità il sistema di compostaggio, nell'area industriale di Brucazzi, e le due vasche dismesse di Timpazzo, A-B e C-D. I sindaci dell'ambito, in più occasioni, anche in modo plateale, hanno chiesto di concludere la fase di liquidazione, trasferendo l'impiantistica alla Srr4, attraverso l'avvio di una due diligence, così da definire il valore di mercato. Il tira e molla tra i sindaci e il commissario Ato Lucisano, si protrae. Di recente, il sindaco di Delia, Gianfilippo Bancheri, presidente del cda della Srr4, aveva inoltrato una comunicazione per chiedere la fissazione di un'assemblea Ato, proprio per andare incontro a ciò che a inizio anno è stato indicato in conferenza di servizi dal dipartimento regionale acqua e rifiuti, nel procedimento per il rinnovo delle autorizzazioni del sistema di compostaggio. L'impianto, un anno fa, avrebbe dovuto riprendere l'attività a pieno regime ma è stato limitato da guasti e danneggiamenti. Per i sindaci, come ha più volte indicato lo stesso Bancheri, Ato non ha più le condizioni giuridiche per gestire l'impiantistica. Per questa ragione, la soluzione viene indicata, dietro una valutazione di mercato, nel trasferimento degli asset Ato alla Srr4, concentrando il ciclo rifiuti in capo a un'unica società. I vertici di Ato, invece, ritengono che la liquidazione vada conclusa solo quando ci saranno tutte le condizioni per l'equilibrio finanziario. Pare ci siano ancora distanze nette, in un dialogo che è sempre stato molto complesso e sul quale anche gli incastri politici territoriali si sono fatti sentire.
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