Secondo una indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, in Italia più di un milione di ragazzi in età scolare (6-11 anni) è in eccesso ponderale. Il 23% è in sovrappeso e uno su nove è obeso.
Queste percentuali risultato aumentate nelle regioni del Sud Italia. Dall’indagine è emersa una grande diffusione di abitudini alimentari errate: non fare colazione o farla in maniera errata; non consumare frutta e verdura e fare uso giornaliero di bevande zuccherate. A questo si aggiunge una elevata abitudine alla sedentarietà. L’eccesso di peso riguarda anche gli adolescenti: il 21% dei 13enni e il 18% dei 15enni. Per una diagnosi precoce il Pediatra si serve delle “curve di crescita”, dell’”indice di massa corporea (BMI)” e della misurazione di alcune “pliche cutanee” con specifico strumento diagnostico. Per contrastare l’obesità occorre intervenire nell’infanzia quando è più facile correggere le abitudini alimentari e lo stile di vita. Spesso però c’è una scarsa percezione del problema da parte dei genitori. Occorre quindi una educazione terapeutica familiare perché una dietoterapia in età pediatrica possa dare i suoi frutti. La famiglia non deve sentirsi in colpa ma deve prendere consapevolezza del problema e capire che rinviare il problema sarà sempre più difficile poterlo risolvere dopo la pubertà. Dopo la diagnosi precoce occorre allora agire sostenendo anche i piccoli risultati e persino le buone intenzioni.
Dottor Antonino Bianca Pediatra
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