Blitz "Mondo opposto", condanne e un'unica assoluzione: vent'anni ad Alberto Musto

Condanne anche per i tre gelesi coinvolti

12 maggio 2025 17:29
Blitz "Mondo opposto", condanne e un'unica assoluzione: vent'anni ad Alberto Musto -
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Niscemi. Venti condanne e un'unica assoluzione. Il gup del tribunale di Caltanissetta ha emesso la pronuncia al termine del giudizio abbreviato scaturito dall'inchiesta "Mondo opposto". Riconosciuta la linea esposta dai pm della Dda nissena che ricostruirono la nuova struttura mafiosa, con base a Niscemi e supporti a Gela e in altri Comuni del territorio. Vent'anni di detenzione sono stati imposti al nuovo reggente Alberto Musto. Su di lui gravavano le contestazioni più pesanti. Dodici anni e quattro mesi al fratello, Sergio Musto. Per la Dda e i carabinieri, erano loro a orchestrare i nuovi equilibri mafiosi e a imporre estorsioni, anche con la piena disponibilità di armi. Secondo gli inquirenti, era in essere un piano per uccidere l'esercente antiracket Lionti. Dieci anni e otto mesi sono stati disposti per Giuseppe Auteri, nove anni e otto mesi per Andrea Abaco, nove anni e quattro mesi a Francesco Cona, nove anni a Giovanni Ferranti e René Di Stefano, otto anni e quattro mesi a Francesco Torre, otto anni per Giovanni Manduca, sei anni e otto mesi a Francesco Cantaro e Carlo Zanti, sei anni per Francesco Piazza, quattro anni al gelese Carmelo Raniolo e tre anni e quattro mesi agli altri gelesi Vincenzo Cannizzaro e Luigi Cannizzaro, tre anni e quattro mesi a Maria Antonietta Caruso, tre anni a Francesco Amato, due anni e nove mesi a Davide Cusa, un anno e dieci mesi a Gianni Ferranti e un anno e otto mesi a Paolo Rizzo. L'unica assoluzione è stata pronunciata per Viviana Caruso. Assoluzioni, ma solo per singoli capi, sono state emesse per le posizioni dei fratelli Musto. Il gup ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni in favore delle parti civili, tra queste il Comune di Niscemi, con il legale Paolo Testa, e i Ministeri dell’interno e della difesa, attraverso l’Avvocatura dello Stato, con il legale Giuseppe Laspina. Il blitz scattò, con i carabinieri, anche per consentire di bloccare il presunto piano per uccidere il commerciante antiracket, a sua volta parte civile. Sono già stati rinviati a giudizio, non avendo scelto riti alternativi, altri coinvolti che rispondono alle contestazioni davanti al collegio penale del tribunale di Gela. Le difese hanno sostenuto l'assenza di elementi che potessero giustificare l'effettiva esistenza di un gruppo di mafia capeggiato dai Musto. Per l'accusa, i gelesi avrebbero messo a disposizione delle armi. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Flavio Sinatra, Joseph Donegani, Angelo Cafà, Francesco Spataro, Danilo Tipo, Nicoletta Cauchi, Salvatore Leotta, Antonino Grippaldi, Ennio Adamo, Antonio Vincenzo Arcerito, Donatella Cinzia Singarella, Maurizio Scicolone, Antonino Ficarra, Francesco Mascali, Monica Catalano, Claudio Bellanti, Vita Mercolillo, Agata Maira, Giuseppe Napoli, Antonino Di Gregorio, Riccardo Incarbone e Luca Del Bue.

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