Accusa di corruzione, Lotti e Amara dal gup: associazioni ed Eni hanno chiesto di costituirsi parti civili
La vicenda è emersa da dichiarazioni rilasciate dall'ex avvocato di Eni, a sua volta imputato
Catania. Questa mattina, davanti al gup del tribunale di Catania, è partita l'udienza preliminare che vede come imputati l'ex procuratore capo, a Gela, Lucia Lotti, e l'avvocato Pietro Amara, attualmente sottoposto alla semilibertà per altra causa e già legale di Eni. Stando alla contestazione formulata sulla base di un'imputazione coatta, disposta dal gip, nonostante le richieste di archiviazione della procura etnea, Lotti avrebbe favorito Amara dopo aver ottenuto, attraverso una sua presunta intercessione con un componente del Csm, la nomina a procuratore capo in città. Il magistrato avrebbe permesso ad Amara, quando difendeva Eni in delicati procedimenti penali, di accedere a fascicoli coperti da segreto istruttorio e di indicare consulenti tecnici vicini a lui e a Eni. L'ipotesi accusatoria è di corruzione in atti giudiziari. Questa mattina, la difesa del pm Lotti, sostenuta dall'avvocato Dario Piccioni, ha preannunciato la richiesta di giudizio abbreviato. I legali di Amara, gli avvocati Salvino Mondello e Francesco Montali, dovrebbero invece esporre le loro scelte nel corso della prossima udienza. Hanno avanzato richiesta di costituzione di parte civile, attraverso l'avvocato Nicola Condorelli Caff, le associazioni locali Aria Nuova e Amici della Terra Gela, rappresentate dai rispettivi presidenti Saverio Di Blasi ed Emanuele Amato. Per anni, hanno sostenuto che ci fossero presunte anomalie nella gestione dei procedimenti penali legati a Eni e che toccavano direttamente il territorio cittadino. Costituzione di parte civile è stata avanzata pure da Eni, attraverso l'avvocato Attilio Floresta. Il gup si è riservato di decidere e lo farà nel corso della prossima udienza, fissata a luglio. Durante il periodo di permanenza del procuratore Lotti in città furono molteplici i procedimenti penali aperti nei confronti di Eni e del suo management, principalmente per contestazioni di reati ambientali. Stando all'accusa, però, ci sarebbe stato un presunto trattamneto di favore assicurato alla multinazionale, attraverso Amara. La vicenda è emersa da dichiarazioni rilasciate dall'ex avvocato di Eni, che in altro procedimento risponde di calunnia e in quel caso tra le parti civili c'è proprio il procuratore Lotti.
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