Il Ministero della Salute ha pubblicato delle Linee Guida in merito allo svezzamento dei lattanti.
Se è possibile, cercare di ritardare lo svezzamento fino al 5°- 6° mese, introducendo per gradi gli alimenti in modo da dare al bambino la possibilità di abituarsi alla novità e ai genitori la possibilità di rendersi conto di volta in volta di quella che è la reazione dell’organismo al nuovo cibo inserito nella dieta del piccolo. A questa età il bambino è ormai sicuramente pronto da ogni punto di vista (psicologico, motorio, digestivo) ad accettare il cucchiaino e gestire la deglutizione di cibi densi.
Se la madre lo desidera, l’allattamento al seno potrà contemporaneamente continuare fino al secondo anno di vita, come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Le Linee Guida suggeriscono alcune semplici norme generali. L’ordine con cui gli alimenti semisolidi e solidi vengono introdotti nella fase dello svezzamento non riveste più l’importanza che un tempo gli veniva attribuita. Occorre però non esagerare con l’offerta di cibi salati e ad alto contenuto proteico (formaggio, formaggini e carne). Come primi alimenti, diversi dal latte, da offrire si possono provare i vegetali cotti e tritati (come patate, carote), banana o pera o mela grattugiata e successivamente riso, mais, tapioca e poi agnello, pollo, manzo, pesce.
Ma, allora, si possono introdurre tutti gli alimenti fin dall’inizio dello svezzamento?.Non c’è pericolo di allergie? Per molto tempo si è creduto che le allergie fossero meglio prevenute ritardando l’introduzione di determinati alimenti. Ma ormai molti studi ci dicono il contrario: quanto prima (a partire dal sesto mese) si introducono gli alimenti più allergizzanti, come il pesce e le uova, tanto più facilmente e rapidamente si otterrà la tolleranza. “Non c’è nessuna prova scientifica che alcuni alimenti non si possano dare prima di una certa età”, afferma Giovanni Cavagni, direttore dell’ Unità di allergologia dell’ Ospedale Bambino Gesù di Roma. Ma poiché con la predisposizione allergica si nasce (un bambino nato da una coppia di genitori allergici ha l’80% di possibilità di ereditare tale predisposizione), ma ammalati lo si diventa,.il consiglio generale è quello di cominciare sempre lo svezzamento con gli alimenti considerati generalmente meno allergizzanti (brodo di verdure, crema di riso, carni bianche, olio d’oliva, mele e pere) per poter rendersi conto di volta in volta della reazione dell’organismo al nuovo cibo inserito nella dieta e scoprire eventuali intolleranze alimentari o allergie.
Dottor Antonino Bianca Pediatra
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