Gela. La pericolosità sociale “è attenuata”. Dopo la valutazione della sua posizione, i giudici del tribunale di sorveglianza di Caltanissetta hanno disposto la revoca della permanenza in casa lavoro, che era stata imposta al trentanovenne Fabio Argenti, in passato condannato anche per omicidio. Di recente, per altri fatti, aveva subito un aggravamento, che lo ha portato ad essere ristretto in una casa lavoro, nel nord Italia. Il difensore, l’avvocato Rocco Cutini, ha proposto una serie di documenti e atti, dai quali emerge la volontà del trentanovenne di cambiare vita. Ha intrapreso un percorso di recupero, anche terapeutico, e ha una famiglia, che vive insieme a lui. Dopo la lunga detenzione, stava cercando di trovare lavoro ed era sottoposto alla libertà vigilata. La difesa ha contestato l’aggravamento della misura.
I giudici nisseni della sorveglianza hanno accolto l’istanza, confermando il percorso intrapreso dal trentanovenne, nonostante i pesanti precedenti penali del passato, che lo hanno condotto alla condanna, anche per violenze. Argenti potrà fare rientro in città, con tutti gli obblighi della libertà vigilata, senza più le restrizioni del regime di casa lavoro.