Gela. La mozione di sfiducia al sindaco Lucio Greco “la voteremo favorevolmente”. Il consigliere indipendente Paola Giudice, ormai parte integrante del progetto “Unità progressista”, conferma la posizione dell’intergruppo costituito in aula, del quale fanno parte inoltre la grillina Virginia Farruggia e l’esponente di “Rinnova” Alessandra Ascia. “Non abbiamo firmato la mozione perché la riteniamo un’iniziativa palesemente di centrodestra. Però, in aula non si può che votarla favorevolmente. Più volte abbiamo detto che quest’amministrazione comunale si è rivelata fallimentare”. I progressisti valuteranno con attenzione gli atti finanziari che potrebbero precedere la discussione sulla sfiducia. “Sono atti importanti – precisa il consigliere – da notizie di stampa abbiamo appreso che il Piano economico finanziario è in riduzione. Verificheremo anche questo. Sicuramente, non voteremo un Pef da sedici milioni di euro e con tariffe aumentate. Il sindaco ha spiegato più volte che in questo modo intende dare un servizio rifiuti efficiente alla città ma era un punto del suo programma di quattro anni fa e fino ad ora non l’ha fatto”. C’è chi ritiene che la sfiducia in piena emergenza finanziaria e con i correttivi da adottare non sia la soluzione migliore. Un monito che arriva anzitutto dal gruppo che sostiene il sindaco Lucio Greco. “C’è una mozione con dieci firme – continua Giudice – significa che qualcuno si è assunto la responsabilità di portare in aula la sfiducia. Sappiamo che si tratta di un periodo molto delicato ma per noi la mozione va votata favorevolmente”. I progressisti, la scorsa settimana, hanno annunciato la piena disponibilità al confronto con le altre forze di centrosinistra e con chi guarda ad un progetto di questo tipo. Il candidato a sindaco dovrà comunque essere espresso dai gruppi fondatori di “Unità progressista”. Questo potrebbe essere un punto piuttosto delicato nel percorso verso una potenziale coalizione progressista. I dem, in settimana, hanno dato mandato al segretario Guido Siragusa per avviare un confronto con i gruppi di centrosinistra.
“Il Pd locale? Sembra che ci sia la volontà di voltare pagina dopo esperienze fallimentari – dice inoltre il consigliere – però, mi pare che non ci sia il coraggio di farlo veramente. Noi siamo pronti ad un tavolo con chi si rivede nel centrosinistra. Dal Pd, fino ad ora, non è arrivata nessuna richiesta. Come ho già detto, lo strabismo politico non ci interessa. Non abbiamo intenzione di confrontarci con chi bussa a tutte le porte. Pensiamo che vada costruita una coalizione puramente di centrosinistra che dovrà sfidare un’alleanza di centrodestra”.