Gela. Non solo aiuti umanitari, che in questo periodo arrivano a tonnellate alla frontiera tra Polonia ed Ucraina, quanto più una vera e propria missione per portare un aiuto fatto di braccia per lavorare e di parole di conforto per un popolo che sta vivendo un conflitto che sembra infinito. E così un gruppo di volontari del Centro Cristiano Bethel, con in testa il pastore Davide Giambra, ha deciso di recarsi in Ucraina per collaborare, insieme ad altre chiese evangeliche e ad un’organizzazione umanitaria internazionale, alla realizzazione e al completamento di una grande tensostruttura che adesso ospita centinaia di posti letto per i profughi che raggiungono il confine.
La missione, durata una settimana circa, è partita da Gela per arrivare a Cracovia e poi spostarsi a Mosthicka, un piccolo centro ucraino al confine con la Polonia. “Il terrore che vive questa povera gente l’abbiamo percepito tutto – dice Giambra – la nostra missione era un dovere per stare vicino a chi rischia la propria vita. Già alle tre del pomeriggio le città cadone nel silenzio totale. Le luci non vengono accese. E’ un dramma che non può essere dimenticato”.