Gela. “Un buon segnale”. Questa è la sintesi, secondo il parlamentare regionale grillino Nuccio Di Paola, che consente di fare una prima valutazione del voto dem, con la segreteria nazionale andata ad Elly Schlein. “Gli elettori del Pd hanno bocciato le scelte degli scorsi mesi avallate dal partito nazionale, da quello regionale e pure a livello locale. Schlein parla di obiettivi che sono comuni ai nostri – dice il vicepresidente Ars – i diritti, il salario minimo e l’ambiente. Vedremo di avviare un percorso. Noi non abbiamo mai voluto tranciarlo. Sono stati i dirigenti del Pd a cercare Calenda. Mi pare che Schlein, invece, non ne abbia alcuna intenzione”. Il nuovo corso del Partito Democratico, che per Di Paola va comunque verificato, potrebbe dare linfa ad un dialogo locale che di fatto non c’è più stato. L’iniziale intenzione di dare vita ad una sorta di nuovo centrosinistra è naufragata ma negli scorsi mesi i pentastellati hanno iniziato a riprovarci, per ora stringendo le forze con gruppi di area civica e di sinistra. “Il progetto va avanti con il percorso iniziato dai tre consiglieri comunali, Virginia Farruggia, Alessandra Ascia e Paola Giudice – aggiunge il coordinatore siciliano M5s – non ho ancora sentito il nuovo segretario provinciale del Pd Renzo Bufalino. Lo farò di sicuro, anche perché abbiamo un buon rapporto”. Un’unione progressista o comunque delle attuali opposizioni alla giunta Greco, potrebbe costituire la base di un rinnovato dialogo tra grillini e democratici. La vittoria della Schlein anche in città ha contribuito a rivedere gli equilibri interni al Pd. Con il neo segretario nazionale si sono schierati i dirigenti più giovani, il segretario cittadino Guido Siragusa e una parte di società civile. Proprio Siragusa ha già aperto alle forze civiche come “Una Buona Idea” ed è sempre stato dell’avviso che con il Movimento cinquestelle si debba dialogare per strutturare un progetto. “Se c’è una visione comune di città, senza la quale è anche inutile confrontarsi, e se nessuno intenderà prevaricare, allora si può lavorare per un percorso – aggiunge Di Paola – non vogliamo la patente di centralità ma ci teniamo affinché il dialogo e il progetto siano tra pari”.
I grillini locali e lo stesso Di Paola non hanno mai nascosto che senza una rigenerazione del Pd, anzitutto interna, ipotizzare un’alleanza era quasi impossibile. Lo zoccolo duro dem convince poco i vertici pentastellati e negli scorsi mesi non sono mai mancate le frecciate a distanza. La dirigenza locale pro-Schlein potrebbe diventare l’elemento di novità, capace di far cambiare idea ai grillini, che comunque non intendono retrocedere a sparring partner dei democratici.