Violenze sull’ex moglie e sui figli, quel disoccupato è totalmente incapace d’intendere: prosciolto dalle accuse

 
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Gela. Prosciolto perchè “totalmente incapace d’intendere e di volere”. Le violenze sull’ex moglie. E’ la decisione adottata dal giudice dell’udienza preliminare nei confronti di un disoccupato quarantanovenne al quale è stata revocata anche la misura cautelare. Era accusato di una serie di violenze ai danni dell’ex moglie e dei figli, costituiti parti civili con l’avvocato Nicoletta Cauchi. A confermare l’incapacità di stare in giudizio dell’uomo, è stato il perito nominato dal gup, dopo aver accolto la richiesta giunta dalla difesa rappresentata dal legale Francesco Enia. L’esperto ha descritto le gravi patologie mentali che affliggono il quarantanovenne. Così, è scattata la decisione del gup. Nonostante il proscioglimento, il magistrato gli ha comunque imposto la misura della libertà vigilata non ancora esecutiva. Proprio la difesa aveva sollevato forti dubbi sulla capacità di stare in giudizio del disoccupato. Le violenze, infatti, sarebbero da legale al suo stato.

Ha scelto il ricovero in una comunità terapeutica. Da qualche mese, ha scelto spontaneamente di farsi assistere dagli operatori di una comunità terapeutica. Negli scorsi anni, invece, una precedente perizia redatta in relazione ad un altro procedimento sempre a carico del quarantanovenne aveva individuato solo “una seminfermità di mente”.

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