Gela. Ha ammesso i fatti e si è scusato anche con il compagno di classe, diventato vittima di violenze e soprusi continui. Uno dei quindicenni indagati è stato sentito dai carabinieri su delega dei pm della procura minorile di Caltanissetta, che hanno avviato indagini. L’attenzione degli investigatori si è concentrata su di lui e su un altro compagno di classe. Sarebbero stati loro a prendere di mira la vittima. Sputi, pietre lanciate addosso e un tentativo di soffocarlo. Il giovane indagato, assistito dall’avvocato Rocco Cutini, si è presentato dai militari per essere ascoltato.
Ha ammesso le contestazioni e la difesa ha deciso di accedere alla mediazione, uno strumento che eviterà l’eventuale giudizio. Le accuse sono pesanti, stalking e lesioni. Una vicenda durata per mesi, all’interno di un istituto scolastico della città.
una violenza durata mesi all’interno dell’istituto scolastico senza che nessuno se ne accorge…complimenti a chi avrebbe dovuto vigilare..la verita’ e’ che occorrerebbe sanzionare non solo i bulli ma anche chi aveva il dovere di vigilare e non l’ho a fatto…fino a quando non accadra’ si gireranno sempre da un’altra parte…