Gela. Era accusato di aver picchiato l’ex moglie, anche davanti al piccolo figlio. L’accusa di maltrattamenti, mossa ad un operaio trentasettenne, non ha retto in giudizio. L’ipotesi iniziale, come chiesto dalla difesa, sostenuta dai legali Floriana Cafà e Angelo Cafà, è stata riqualificata in quella di lesioni, molestie e percosse, però già prescritta. La condanna, a due mesi, con pena sospesa, è stata pronunciata solo per l’accusa del mancato versamento delle somme dovute all’ex consorte.
La donna, che denunciò i fatti, è stata parte civile nel giudizio, assistita dal legale Ivan Bellanti. E’ stata riconosciuta una provvisionale a sua favore.