Gela. Da anni, va avanti una specie di non dialogo istituzionale sulla sorte delle zone Sic e Zps e dei relativi vincoli. La politica guarda con diffidenza alle restrizioni poste in zone ritenute strategiche per lo sviluppo e allo stesso tempo chi si occupa del rispetto di quei vincoli non intende cedere ad un allentamento dei divieti. Due linee decisamente distanti che ad oggi non si sono mai incontrate e probabilmente non accadrà neanche nel prossimo futuro. Una delle tante tappe di questo travagliato percorso riguarda la commissione Sic e Zps che fino a qualche tempo fa, insediata a Palazzo di Città, si occupava di verificare le richieste di interventi che ricadevano nelle aree sotto vincolo. La disciplina in materia ha cambiato le sorti di questi procedimenti. Ora, la gran parte delle pratiche passa dagli uffici della Lipu, nella Riserva Orientata Biviere. Più volte, il responsabile Emilio Giudice ha chiesto di avere maggiori supporti per evadere procedimenti, anche molto complessi, che riguardano non solo lavori di routine ma pure investimenti industriali. Praticamente da solo, si trova a rilasciare pareri e a pronunciarsi su centinaia di pratiche. C’è chi ha lamentato tempi troppo lunghi e un blocco che ricadrebbe sulle sorti di tanti piccoli imprenditori e operatori agricoli. La commissione consiliare urbanistica sta valutando questi aspetti e sulla distribuzione delle competenze ha chiesto un parere all’assessorato regionale territorio e ambiente. Il presidente Giuseppe Morselli e i componenti Gabriele Pellegrino, Diego Iaglietti, Vincenzo Cascino e Alessandra Ascia, vogliono fare chiarezza soprattutto sul destino della commissione Sic e Zps.
La Regione dovrebbe pronunciarsi anche su un possibile rafforzamento dell’ufficio che attualmente si occupa di rilasciare i pareri. I pochi operatori della Lipu, che si occupano della Riserva orientata Biviere, non riescono a sostenere l’intero carico di istanze.
