Gela. “Non ho ricevuto alcuna risposta”. Il consigliere comunale Giuseppe Morselli che, mesi addietro, aveva chiesto chiarimenti sul caso dei depuratori
mai realizzati dalle cooperative impegnate nella costruzione di tanti complessi abitativi, soprattutto nelle aree d’edilizia economica e popolare, risponde senza troppe titubanze. In sostanza, proprio dai banchi del civico consesso, aveva risollevato la questione.
Dopo aver costruito, non sono state realizzate quelle opere, con in testa i depuratori, che avrebbero dovuto servire gli acquirenti delle villette.
Quindi, tutti allacciati al depuratore consortile di Macchitella, con le conseguenze che si sono registrate negli ultimi anni davanti ad un impianto che, prima dei lavori, non è mai riuscito a garantire la portata richiesta.
“In base alle convenzioni stipulate tra l’amministrazione comunale e i responsabili delle cooperative o delle associazioni di comprensorio che hanno costruito negli ultimi anni – dice Morselli – i costruttori avrebbero dovuto realizzare le opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Mi pare che questo non sia assolutamente accaduto. Perché? Attendo ancora una risposta”.
Sono solo due, infatti, i nuovi complessi abitativi che utilizzano propri depuratori: uno, nell’area di Rocazzelle; l’altro, lungo la statale 117 bis. Per il resto, tutti senza depuratore e, ovviamente, da qualche parte bisognerà pur scaricare.
Lo sfogo primario rimane il depuratore di Macchitella costruito, almeno in origine, solo per servire i residenti dell’ex quartiere operaio voluto dall’Eni. In più occasioni, diversi esposti sono stati depositati anche sui tavoli dei magistrati della procura. Allo stato attuale, però, manca una vera risposta all’assenza di quest’impianti.