Gela. Centinaia di espropri per consentire l’avvio dei cantieri di diversi progetti d’edilizia economica e popolare, sorti negli ultimi anni in città, ma pochissime procedure di rivalsa nei confronti delle cooperative favorite dall’intervento dell’ente comunale.
Ovvero, il comune continua a pagare milioni di euro di debiti fuori bilancio, la maggior parte scaturiti proprio da procedure d’esproprio poco virtuose, senza recuperare le somme spese. Allo stato attuale, il dirigente del settore affari legali Maurizio Lanza è riuscito a rintracciare tre procedure di rivalsa scaturite da cinque sentenze di condanna pronunciate a danno dell’ente.
Si tratta di verdetti sfavorevoli ricevuti per espropri effettuati in favore dell’associazione di comprensorio Modernopoli e dell’Istituto case popolari di Caltanissetta.
Due legali si occupano di seguire le procedure. Poche rispetto alla massa di condanne e debiti fuori bilancio finiti sul groppone di Palazzo di Città? Certamente, sì.
Lo scorso gennaio, era stato l’ex segretario generale dell’ente Vito Scalogna a chiedere l’avvio di una ricognizione su tutte le procedure di rivalsa avviate dagli uffici. Nelle ultime settimane, la richiesta è stata reiterata dal gruppo consiliare di Articolo 4.
Ora, però, arrivano i primi verdetti dal dirigente Maurizio Lanza che si è rivolto a tutti i settori del comune con l’intento di venire a capo di procedure gestite, soprattutto negli scorsi anni, in maniera tutt’altro che trasparente.