“Videosorveglianza attiva a breve”, Greco: “All’antimafia ho fatto anamnesi città, basta omertà”

 
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Il sindaco Lucio Greco

Gela. Ieri, la commissione regionale antimafia ha incontrato i sindaci della provincia. Sulla città, sono tante le attenzioni e il sindaco Lucio Greco ha voluto illustrare diversi spaccati dell’attuale situazione locale. Il presidente della commissione, il parlamentare regionale dem Antonello Cracolici, ha espresso preoccupazione per l’assenza di un capillare sistema di videosorveglianza. “Davanti alla commissione, per usare una metafora medica, ho fatto un’anamnesi della città e di quello che sta vivendo – spiega l’avvocato – è un’area ad elevato rischio industriale e rientra nei territori di crisi complessa. Sono ancora alti i tassi di abusivismo edilizio e c’è una presenza della criminalità. Non dimentichiamo che tante famiglie si trovano in contesti molto difficili, anche dal punto di vista economico. Ci sono giovani che vivono quotidianamente con questo disagio”. Greco, al termine del dialogo con la commissione, ha comunque confermato che “lo Stato c’è”. “Abbiamo avuto un incremento della presenza delle forze dell’ordine – continua – devo ringraziare le autorità preposte, il prefetto e la questura. I risultati si notano. Le operazioni condotte e l’individuazione dei responsabili di recenti fatti di violenza, fanno ben sperare”. L’avvocato è consapevole che bisogna ancora andare avanti. “Gli incendi notturni, i danneggiamenti, i tanti furti e le recenti rapine – dice inoltre – vanno contrastati e si deve iniziare da una cultura della legalità più spiccata. L’omertà o il girarsi dall’altra parte non aiutano e bloccano il riscatto di questa città”. La nuova videosorveglianza, richiamata da Cracolici, è destinata all’attivazione entro i primi giorni di maggio.

“Ho già informato il presidente Cracolici, vuole esserci all’inaugurazione di questo sistema che è fondamentale per il contrasto a fatti criminali – conclude il sindaco – avevamo ereditato un progetto di nuova videosorveglianza da nove milioni di euro, definito dall’amministrazione Messinese. Il ministero non autorizzò. L’entità economica si rivelò fin troppo ingente. La nostra amministrazione ha cercato di avere un finanziamento ministeriale con il progetto da circa 900 mila euro, predisposto insieme alla prefettura. Non ci fu concesso perché si prediligevano i progetti di implementazione di una rete già attiva. Alla fine, abbiamo proceduto con nostri fondi. I lavori sono in corso e l’installazione della centrale operativa è conclusa. In questi giorni, prosegue la collocazione delle telecamere. Tra fine mese e i primi giorni di maggio dovremmo essere in grado di completare e inaugurare”.

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