“Vicini al boss Rinzivillo”, aperto dibattimento dopo blitz “Exitus”: due a processo

 
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Gela. Sono accusati di aver dato supporto al boss sessantenne Salvatore Rinzivillo, anche dopo l’arresto a seguito dell’inchiesta “Extra fines”. Davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Francesca Pulvirenti e Martina Scuderoni), è stato aperto il dibattimento nei confronti dell’avvocato Grazio Ferrara e di Emanuele Zuppardo. Entrambi vennero coinvolti nell’indagine “Exitus”, coordinata dalla Dda di Caltanissetta. In apertura, il pm della Direzione antimafia nissena Nadia Caruso ha chiesto e ottenuto una perizia sul contenuto delle intercettazioni. Il collegio ha affidato l’incarico ad un pool di periti. Richieste istruttorie sono state avanzate dalle difese, sostenute dagli avvocati Giacomo Ventura e Roberto Afeltra. Il rinvio a giudizio per Ferrara e Zuppardo arrivò a luglio.

Nell’inchiesta è coinvolto anche Carmelo Collodoro, ma per la sua posizione gli atti sono stati trasmessi ai pm di Catania. In base alle accuse, Ferrara avrebbe fatto da tramite fra il boss in carcere e gli affiliati all’esterno. Zuppardo, invece, avrebbe anche partecipato ad un presunto summit organizzato da Rinzivillo in un bar della città. Ferrara, già in fase di indagine, ha sempre respinto ogni addebito, sostenendo di aver avuto rapporti con Rinzivillo solo per ragioni professionali, essendone il difensore di fiducia. I primi testimoni verranno sentiti in aula a gennaio.

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