Gela. Il confronto è partito ieri, dopo che l’amministrazione comunale ha approvato l’adesione al programma di finanziamenti “Qualità dell’abitare”, lanciato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. L’assessore allo sviluppo economico Terenziano Di Stefano ha convocato una riunione, mettendo insieme i dirigenti Antonino Collura e Grazia Cosentino, i rappresentanti degli ordini professionali degli architetti, degli ingegneri e dei geologi, oltre ai componenti delle commissioni consiliari sviluppo economico e urbanistica. Il programma di finanziamento prevede coperture da quindici milioni per progetto. C’è la possibilità di presentarne un massimo di tre. L’amministrazione comunale punterebbe ai 45 milioni complessivi, ma serve focalizzare le linee prioritarie, con una “visione di insieme”, così almeno hanno spiegato ieri tutte le parti convocate. Le priorità messe sul tavolo dal dirigente Collura, pare già condivise con l’amministrazione, riguardano via Venezia e i quartieri periferici; il centro storico con un progetto complessivo che si dovrebbe estendere ai recenti ritrovamenti archeologici e ai palazzi storici; infine il lungomare (da Montelungo al fiume Gela). I progetti da presentare, almeno secondo quanto proposto dal dirigente, dovrebbero passare da queste tre direttrici urbanistiche, concentrando anche la progettualità, già finanziata con altri programmi. La commissione sviluppo economico, presieduta da Rosario Faraci e composta da Luigi Di Dio, Virginia Farruggia, Pierpaolo Grisanti ed Emanuele Alabiso, sta già lavorando a progetti, alcuni dei quali inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche. Servono però fondi economici consistenti e il programma del ministero potrebbe assicurarli. Le scelte dell’amministrazione, almeno in questo caso, potrebbero mettere d’accordo maggioranza e opposizione, sempre che si raggiunga l’intesa complessiva. Il tavolo dovrebbe riunirsi nuovamente la prossima settimana.
Per non perdere il treno ministeriale, bisognerà rispettare termini piuttosto stretti. Finanziamenti di questo tipo, soprattutto in una fase emergenziale, sono una delle poche voci di entrata per il municipio, per rilanciare aree strategiche della città.