Via Falcone, dubbi dei residenti sul cantiere e sulla riqualificazione

I residenti denunciano lo stato di abbandono e chiedono che il problema venga affrontato subito, senza attendere la conclusione dei lavori

08 novembre 2025 09:46
Via Falcone, dubbi dei residenti sul cantiere e sulla riqualificazione  -
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Gela. Via Falcone, una delle principali vie di collegamento tra via Niscemi e l’area del Tribunale, è oggi un corridoio stretto, fatto di transenne, mezzi in movimento e auto in fila. Il cantiere aperto da oltre otto mesi sta cambiando radicalmente l’aspetto dell’arteria urbana che costeggia l’ex tratta ferroviaria. Il progetto, finanziato con 2,2 milioni di euro di fondi europei del programma per le infrastrutture sociali del PNRR e affidato all’impresa Tecnogen di Mussomeli, prevede il restringimento dell’attuale doppia corsia per creare un nuovo parco urbano. Un intervento che, nelle intenzioni, dovrebbe aumentare vivibilità e verde pubblico. Ma oggi, prima dei benefici, si contano i disagi. Il traffico è rallentato, la sosta è complicata, e le attività commerciali sentono il peso della minore affluenza. A destare forte preoccupazione, però, è soprattutto il vecchio casello ferroviario che sorge al centro dell’area: una struttura fatiscente, un rudere ormai pericolante, dove si accumulano rifiuti di ogni genere. I residenti denunciano lo stato di abbandono e chiedono che il problema venga affrontato subito, senza attendere la conclusione dei lavori. Raggiunto al telefono, l’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Di Dio conferma che il casello non rientra nel progetto originario finanziato dal PNRR. Tuttavia, assicura che verranno avviate una bonifica dell’area e una messa in sicurezza della struttura, per evitare ulteriori rischi. Quanto al suo possibile recupero, sarà valutato soltanto in un secondo momento, qualora dovessero rimanere fondi disponibili. Intanto, nel quartiere si aspetta. Tra transenne, strade strette e attività da mantenere vive, il futuro del nuovo parco urbano passa anche dalla capacità dell’amministrazione di intervenire prima che i disagi diventino problemi irreversibili.

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