Casa all’asta, famiglia salvata: quando il sovraindebitamento diventa tutela
Un mutuo insostenibile, la casa all’asta e la svolta in tribunale. Un caso simbolo per chi finisce intrappolato tra debiti e fragilità.
Enna. Una famiglia monoreddito, due figli, problemi di salute e spese mediche crescenti. È da qui che parte la storia seguita dall’avvocato Salvatore Psaila, specializzato in diritto delle crisi e sovraindebitamento. Una storia che rischiava di finire con la perdita della casa.
Il capofamiglia si rivolge inizialmente a una banca per ottenere un mutuo, con l’obiettivo di acquistare e ristrutturare l’abitazione. Poi le difficoltà economiche: l’assenza di un secondo reddito, le spese sanitarie, il ricorso a più finanziarie. Un intreccio di debiti che diventa ingestibile. Le rate del mutuo non vengono più pagate e la banca avvia la procedura esecutiva.
La casa finisce all’asta. La prima va deserta, la seconda anche. Alla terza il prezzo sta per diventare appetibile e il rischio di perdere tutto è concreto. Per la famiglia significa trovarsi, nel giro di poco tempo, senza una casa e senza alternative, non avendo altri immobili da vendere.
È in questa fase che entra in gioco la procedura di sovraindebitamento prevista dal nuovo Codice della crisi, che ha sostituito la legge 3 del 2012. L’avvocato Psaila avvia l’iter attraverso l’Organismo di composizione della crisi di Enna. Il Tribunale accoglie il piano di ristrutturazione del debito e omologa la procedura. La banca si oppone e presenta ricorso in Corte d’Appello a Caltanissetta.
La sentenza diventa definitiva. La casa viene salvata, l’asta bloccata, la banca condannata anche alle spese legali. Per la famiglia significa restare nella propria abitazione e uscire da una condizione di precarietà totale.
Un caso che mette in luce uno strumento giuridico spesso poco conosciuto, ma che può fare la differenza per chi è schiacciato dai debiti. La legge sul sovraindebitamento consente, con un piano sostenibile e approvato dal tribunale, di ristrutturare i debiti e salvaguardare l’abitazione principale.
«Oggi questa famiglia è al sicuro - racconta l'avvocato Psaila - Per la prima volta dopo un paio d’anni può vivere un Natale sereno. È importante far passare un messaggio chiaro: anche quando una casa è già all’asta, si può ancora intervenire.»
Una vicenda che non cancella le difficoltà, ma restituisce stabilità e dignità. E dimostra che, anche quando tutto sembra perduto, esistono ancora margini di tutela per le famiglie più fragili.
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