Blitz "Ianus", "droga arrivava dalla Calabria con autotrasportatori": "Legami con 'ndrina Polistena"

Sul territorio locale, secondo quanto ricostruito durante l'inchiesta, erano due i poli logistici per la droga

25 dicembre 2025 16:04
Blitz "Ianus", "droga arrivava dalla Calabria con autotrasportatori": "Legami con 'ndrina Polistena" -
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Gela. Il traffico di droga era la risorsa economica fondamentale per i clan di Cosa nostra che lo controllavano capillarmente, sul territorio, mantenendo solidi contatti con diverse piazze siciliane ma anche con i calabresi. “Dalla Calabria, i carichi di droga arrivavano attraverso autotrasportatori”, ha spiegato uno dei poliziotti della squadra mobile di Caltanissetta che si occupò dell'inchiesta “Ianus”. E' stato sentito nel corso dell'udienza tenutasi davanti al collegio penale del tribunale gelese. Per gli investigatori, i contatti con i calabresi si erano già definiti da tempo. “Giuseppe Tasca – ha detto ancora il poliziotto – fu detenuto a Palmi insieme a Vincenzo Longo, capo della 'ndrina di Polistena”. Rapporti che si sarebbero mantenuti, secondo gli investigatori. Tra i referenti principali, Giuseppe Borgese, condannato in primo grado, in abbreviato, per i fatti dell'inchiesta “Ianus”. "Borgese era soprannominato il calabrese”, è stato aggiunto. Sul territorio locale, secondo quanto ricostruito durante l'inchiesta, erano due i poli logistici per la droga, a partire dalla marijuana. Il confezionamento delle partite di droga da rivendere avveniva in contrada Carrubba, tra Gela e Butera. Nella zona del Biviere, furono monitorati passaggi di droga, con un gruppo di catanesi. Le due presunte basi logistiche sarebbero state affidate ad altrettanti cittadini romeni, Marius Vasile Martin e Andrei Pascal. A loro volta, sono a processo davanti al collegio penale del tribunale. Per gli inquirenti, a monitorare l'intera filiera della droga, con il confezionamento e poi la rivendita, era Giuseppe Pasqualino, condannato in primio grado per queste vicende, al termine del giudizio abbreviato. In dibattimento, rispondono alle accuse inoltre Vincenzo Alberto Alabiso, Rosario Greco, Benedetto Giuseppe Curva’, Ignazio Agro’, Loredana Marsala, Vincenzo Mazzola, Diego Milazzo (1984), Morena Milazzo, Orazio Monteserrato, Brahallan Ivan Escobar Buritica, Gianluca Attardo, Maurizio Domicoli, Dario Rinzivillo, Giuseppe Terrasi, Giovanni Rinzivillo, Samuele Rinzivillo e Vincenzo Donzella. Tra le parti civili, c’è il Comune di Gela, su mandato dell’amministrazione, rappresentato dall’avvocato Giusy Ialazzo. E' parte civile inoltre il Ministero dell’interno, attraverso l’Avvocatura dello Stato (con il legale Giuseppe Laspina). Gli imputati in dibattimento sono rappresentati dagli avvocati Giacomo Ventura, Filippo Spina, Danilo Tipo, Lia Comandatore, Gioacchino Mule’, Rocco Cutini, Salvatore Pennica, Nicoletta Cauchi, Giovanni Lomonaco, Flavio Sinatra, Carmelo Terranova, Guido Contestabile, Gaetano Rizzo, Giovanni Salvaggio, Calogero Lo Giudice, Calogero Meli, Paolo Ingrao, Matteo Anzalone, Rosanna D’Arrigo e Teresa Raguccia.

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