Palermo. – Durissime le parole del procuratore generale presso la Corte d’appello di Caltanissetta, Roberto Scarpinato, dal palco di Via D’Amelio, dove si sono celebrati oggi i vent’anni della strage.
«Stringe il cuore – ha affermato Scarpinato – a vedere persone, le cui vite emanano quel puzzo di compromesso morale che tu Paolo tanto aborrivi», per questo «vorrei che ci concedessero un giorno di tregua dalla loro presenza, ci facessero la grazia di tacere», perchè in caso contrario «parole come Stato, legalità, Giustizia perdono senso, diventano retorica stantia, gusci vuoti e rinsecchiti».
E ancora: mi viene da dire, «il 19 luglio tacete, perchè è dedicato ad un uomo che sacrificò la sua vita perchè parole come Stato, Giustizia, legge acquistassero significato nuovo in questo nostro povero e disgraziato paese».
Poi ancora un attacco a chi «nelle chiese» fino ad oggi «si è battuto il petto dopo aver partecipato a summit mafiosi», «tanti piccoli Don Rodrigo», «ancora forti e potenti» ma che «cominciano ad avere paura», «le loro notti sono sempre più insonni ed angosciose, solo questione di tempo riusciremo a scoprire la verità, busseremo alla porta dei loro lussuosi palazzi» «alla loro porta busserà il vero Stato».