Gela. Doveva essere un primo confronto con il presidente dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale Pasqualino Monti. Al centro della verifica, soprattutto il porto rifugio. L’incontro previsto per domani a Palermo, però, non si terrà. Un impegno istituzionale sopraggiunto impegnerà Monti in altra sede e così la verifica con il sindaco Terenziano Di Stefano è rimandata. Il porto rifugio, ad oggi, rimane una delle incompiute di maggior rilievo. Recentemente, gli interventi hanno permesso di scavare un canale interno per consentire l’ingresso e l’uscita dei mezzi. E’ necessario però l’escavo completo, da accompagnare ad una revisione netta del braccio di ponente. Ormai da anni, come denunciato dal comitato pro-porto, il sito soffre per le conseguenze di un insabbiamento che lo ha tagliato fuori da ogni investimento e dalle tratte strategiche del Mediterraneo. Diportisti e pescatori non hanno un porto fruibile. L’amministrazione comunale vuole andare avanti, per cercare di concretizzare i lavori per l’escavo complessivo. I costi sono aumentati ma i fondi iniziali ci sono e vanno sfruttati.
Gli oneri da affrontare sono in capo alla stessa Autorità che gestisce il sito così come il porto isola (ora con alcuni nuovi attracchi). Il sindaco Di Stefano, nel ripartire le deleghe agli assessori, ha affidato al dem Arancio proprio quella che riguarda la portualità. I tempi per arrivare ai lavori veri e propri, ancora una volta, non saranno immediati. Il sindaco ha intenzione di chiedere un cronoprogramma preciso, direttamente a Monti e alla sua Autorità.