Gela. Blindati della polizia, carabinieri in divisa antisommossa, forze dell’ordine anche al ristorante dove il Gela ha pranzato prima della partita. Una bolla di sapone. Una grande cantonata. Tra l’altro inutile.
Al Marco Tomaselli è andato in scena un pomeriggio surreale. Il Gela ha vinto 2-0 sull’Atletico Caltanissetta. Un gol per tempo. Davide Ascia porta in vantaggio i biancazzurri nei primi quarantacinque minuti, Nicotra (al suo esordio) su punizione fa bis nella seconda parte di gara.
In uno stadio che ha una capienza di 10000 spettatori hanno vietato la trasferta ai tifosi del Gela per paura di scontri (?) o contatti (?) con i tifosi (?) avversari. Quali tifosi avversari? Quale prevendita? L’Atletico Caltanissetta ha racimolato allo stadio una cinquantina di persone tra dirigenti e familiari dei giocatori. Quelli del Gela erano una ventina. In compenso c’erano tanti rappresentanti delle forze dell’ordine, che magari si sarebbero risparmiati un freddo e inutile pomeriggio a Caltanissetta a fare guardia a se stessi… visto che non c’era praticamente nessuno. Una decisione sproporzionata e a nostro avviso inopportuna. Meno male che giocatori e dirigenti abbiano convinto Tuccio a non dare forfeit. Resta l’imbarazzo di un divieto che era meglio evitare. Bastava potenziare il servizio d’ordine ed al massimo scortare il pullman tra l’altro annunciato dei tifosi del Gela. Se basta qualche sfottò o insulto su facebook per provocare questo panico siamo veramente messi male…