Gela. Una serie di “falsità” sulla gestione del servizio rifiuti, montata solo per attaccare politicamente il gruppo locale di Italia Viva e soprattutto chi votò la sfiducia all’allora sindaco Domenico Messinese. Ne è convinto il coordinatore provinciale dei renziani, l’avvocato Giuseppe Ventura, che prende posizione dopo l’attacco arrivato da “Unità Siciliana”. Ventura si rivolge soprattutto ad uno dei componenti locali del gruppo di “Unità Siciliana”, Emanuele Ferrara. L’ex assessore, che aveva la delega ai rifiuti durante la sindacatura Fasulo ed era opposizione in consiglio con Messinese, rilancia il merito di aver attuato, per primo, la raccolta differenziata spinta, adempiendo a quanto previsto dalla normativa in materia. “Innanzitutto, farebbe bene chi ha inviato il comunicato stampa a firmarlo, mettendoci la faccia e non trincerandosi dietro al logo di un movimento. In ogni caso – dice Ventura – l’autore del documento sembrerebbe essere il signor Emanuele Ferrara, lo stesso che aveva il ruolo di coordinatore del movimento “Sviluppo democratico”, movimento al quale appartenevano l’allora sindaco Domenico Messinese e il vicesindaco Simone Siciliano, mandati a casa, in seguito alla sfiducia, da me insieme agli altri consiglieri comunali. E’ chiaro che il signor Ferrara ancora non avrà digerito la cosa, al punto da attaccarmi anche su cose false. In realtà, sono fiero di aver portato la raccolta differenziata in città visto che da anni il Comune era in infrazione di legge atteso che era obbligo dei Comuni adottare il sistema di raccolta differenziata”. Per “Unità Siciliana”, il sindaco Lucio Greco, assegnando la delega ai rifiuti all’assessore di Italia Viva Cristian Malluzzo, si sarebbe affidato a chi “ha prodotto il disastro” dei debiti fuori bilancio. “Mentono sapendo di mentire – dice ancora Ventura – nel mese di giugno 2014 con l’amministrazione Fasulo è partito il sistema di raccolta porta a porta. In quell’anno è stato prodotto un debito fuori bilancio corrispondente al costo per lo smaltimento in discarica, di circa 2 milioni. Costo che per errore di un funzionario del Comune non è stato inserito nella quantificazione del costo complessivo del servizio di raccolta. Lo stesso funzionario ha ammesso di aver commesso quell’errore sia in documenti pubblici che in consiglio comunale, aggiungendo pure che il debito non si sarebbe verificato senza quell’errore. Invece tra giugno 2015 e settembre 2018, l’amministrazione Messinese ha creato un debito fuori bilancio di 12 milioni di euro. Si tratta di numeri ufficiali, basti guardare la relazione della Corte dei Conti di quegli anni. Anche a voler considerare il debito causato, per un errore del funzionario, nel 2014 il costo per la raccolta dei rifiuti è stato il più basso di sempre da quando esiste la differenziata. L’aggravante è che nonostante il consiglio comunale non votasse il Piano economico finanziario, la giunta Messinese, fregandosene, sforava intenzionalmente i costi, creando in maniera consapevole il debito. Vennero chiesti pareri alla Corte dei Conti. Con la deliberazione 49 del 2016 i giudici risponsero che senza un pef appovato non era possibile prevedere un aumento delle tariffe, che invece dovevano rifarsi al piano economico finanziario del 2014. Allo stesso modo, nel 2017, con la deliberazione 161, la Corte confermò la linea, spiegando che il Comune aveva aumentato il costo, pur non potendolo fare senza un nuovo pef approvato. Dice testualmente che l’ente aveva disatteso, “sotto la propria responsabilità”. Invece, il debito del 2014 è emerso a causa di un errore del funzionario, lo voglio rimarcare”. Per Ventura, la scelta di passare alla raccolta differenziata, con il porta a porta, fu “coraggiosa” e fece da subito aumentare le percentuali, che erano ai minimi. Ribadisce le responsabilità amministrative del gruppo politico che supportava l’azione della giunta Messinese.
“E’ paradossale che chi allora era il coordinatore del movimento del sindaco Messinese e oggi fa parte di un gruppo politico, al quale aderiscono due ex assessori di quella giunta, parli di rifiuti pensando di dare lezioni a chi con coraggio ha portato la differenziata in città, con percentuali che in soli nove mesi passarono dal 2 per cento al 45 per cento di raccolta differenziata. In quell’anno – conclude – l’ente ha ricevuto un premio a Comiso, come Comune riciclone, perché prima città siciliana come percentuale di raccolta differenziata tra quelle con popolazione superiore a 50 mila abitanti. Allora chi ha creato il caos sui rifiuti? Pronto a confrontarmi sul tema e sui numeri con chiunque voglia smentire questi dati”. Italia Viva, attraverso la delega all’assessore Malluzzo, ha scelto di accettare la richiesta del sindaco e a breve potrebbe formulare una lista di proposte per migliorare il servizio, in attesa che la Regione decida sull’eventuale attivazione di un Aro.