Gela. “Le forme di democrazia partecipata sono sempre utili ma penso che al momento apportare eventuali modifiche al progetto di riqualificazione di via Venezia, il cui iter è stato completato dopo tante difficoltà, non sia affatto una priorità”. L’assessore ai lavori pubblici Romina Morselli dà una chiave di lettura decisamente diversa rispetto a quella che questa mattina, nel corso di una riunione con i commercianti di via Venezia, è emersa al termine di un primo approccio voluto dal sindaco Lucio Greco. L’avvocato ha aperto a possibili variazioni sulla base delle indicazioni che arriveranno da esercenti e operatori commerciali della zona. Una nuova riunione dovrebbe tenersi in settimana. “Negli uffici dei lavori pubblici – aggiunge Morselli – il rischio è che i commercianti non trovino nessuno. Stiamo andando avanti in emergenza continua. Il dirigente è ad interim e contemporaneamente segue tanti altri settori. Non abbiamo più il rup, trasferito all’ambiente, e manca anche un importante funzionario, collocato nell’unità speciale Pnrr. Non ho a disposizione neanche il funzionario che monitorava i cantieri dei sottoservizi e in concreto non ho più la possibilità di controllarli. Vado avanti con due funzionari, uno dei quali ha chiesto il trasferimento in Lombardia”. Morselli, da quando ha avuto l’incarico assessoriale, ha dato priorità al capitolo “Patto per il Sud” e alle altre linee di finanziamento, nel tentativo di non perdere fondi preziosi. “Devo dire però che al momento tutti i cantieri sono fermi o mai partiti – continua – l’elenco purtroppo è lungo. Abbiamo fatto di tutto per non trovarci in questa situazione ma siamo veramente in difficoltà. I lavori di via Martinica ad Albani Roccella sono fermi proprio per la necessità di una variante al progetto iniziale. Sono fermi i lavori a Suor Teresa Valsè, quelli di Porta Vittoria e via Recanati. In via Ventura i lavori non sono mai partiti nonostante le mie diffide. In via Tevere e via Borca di Cadore i lavori non sono iniziati. L’accordo quadro per le manutenzioni stradali è fermo. Rispetto la volontà di ascoltare gli esercenti di via Venezia ma con un settore in queste condizioni e un dirigente oberato da tanti altri impegni istituzionali, escludo che ci siano le condizioni per variare un progetto la cui gara è già stata affidata. Non dimentichiamo che è già affidata la gara anche per la scuola Solito ma i lavori non sono partiti”.
Non è la prima volta che l’assessore ai lavori pubblici lancia segnali per una maggiore attenzione ma fino ad oggi la situazione complessiva non è mutata e su via Venezia non sembra esserci condivisione di vedute con il sindaco. “Ci sono tante priorità da affrontare – continua – dobbiamo cercare di sbloccare tutti i cantieri, anzitutto perché è stato fatto un lavoro incredibile in condizioni veramente complicate. Attualmente, non ho alcuna capacità di spesa. Non possiamo intervenire neanche per ripristinare il parapetto sul lungomare, in parte già crollato. Anche le manutenzioni degli edifici pubblici sono quasi del tutto ferme. Ho voluto fortemente un’interlocuzione istituzionale con l’assessore regionale all’economia Marco Falcone per arrivare alla norma sulle royalties estrattive. Ad oggi, però, è come se non ci fosse mai stata. Il settore lavori pubblici non ne ha potuto usufruire”. In una fase molto difficile per gli equilibri di bilancio del municipio, l’assessore fa capire che serve un cambio di marcia e anche il sindaco dovrà dare riscontro ad uno degli esponenti più vicini alla sua causa amministrativa e politica.
Ma scusate: di chi è il compito di rimpiazzare i tecnici, i funzionari etc.? Noi cittadini sappiamo solo una cosa, che senza i progetti non ci sono i finanziamenti regionali, nazionali e neanche dell’unione europea. È così, si continua a fare come il cane che si morde la coda. ( Senza gli investimenti, viene meno il PIL che a sua volta è quello che fa aumentare il quoziente della redistribuzione e questa potrebbe essere una delle tante cause delle casse vuote del comune.)( Manca il lavoro che a sua a sua volta accentua il calo demografico.)Mi chiedo: non sarebbe meglio dire una volta per tutte ma all’unisono, da dove vorreste cominciare almeno per una parziale risoluzione del problema,anziché farci sentire le solite balle; una volta da parte della maggioranza ed un’altra dalla parte della minoranza?