Un’opera titanica sospesa sul mare, la storia dell'infrastruttura petrolifera unica in Sicilia

Scopri la storia del Porto Isola di Gela: infrastruttura petrolifera unica in Sicilia!

A cura di Redazione
02 settembre 2025 19:00
Un’opera titanica sospesa sul mare, la storia dell'infrastruttura petrolifera unica in Sicilia - Foto: Valerio De Carlo/Wikipedia
Foto: Valerio De Carlo/Wikipedia
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Il Porto Isola di Gela è una delle opere ingegneristiche più imponenti della Sicilia, situato nel cuore del Golfo di Gela e collegato alla terraferma da un lungo ponte artificiale. Nato negli anni Sessanta come terminale petrolifero della raffineria ANIC (oggi ENI), questo porto è un simbolo della trasformazione industriale della provincia di Caltanissetta e rimane ancora oggi una testimonianza unica del legame tra mare e industria nel sud Italia. La sua imponenza, visibile già dalla costa, lo rende un riferimento sia storico sia paesaggistico per la città.

Un’opera titanica sospesa sul mare

Il Porto Isola fu costruito tra il 1962 e il 1966 per servire la nuova raffineria di Gela, all’epoca uno dei poli petrolchimici più avanzati d’Europa. È composto da un ponte lungo circa 5 km che collega la costa con l’isola artificiale dove si trovano gli impianti di attracco e pompaggio. Questa struttura, interamente realizzata su palafitte di cemento armato, fu progettata per permettere alle grandi petroliere di attraccare in acque profonde senza avvicinarsi alla riva sabbiosa del golfo, troppo bassa per imbarcazioni di grande tonnellaggio.

Strategia economica e impatto sul territorio

Il porto rappresentò una svolta economica per Gela e per tutta la provincia di Caltanissetta, aprendo la città a traffici petroliferi internazionali. La sua costruzione coincise con la nascita del quartiere industriale e cambiò profondamente l’assetto urbano, attirando migliaia di lavoratori da ogni parte della Sicilia. Negli anni Settanta e Ottanta, Porto Isola divenne un hub strategico per l’esportazione di prodotti petroliferi verso il Mediterraneo e l’Europa, integrandosi al complesso sistema di oleodotti dell’ENI.

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