Uno sgarro nel traffico di droga e la spedizione punitiva con le armi, l'inchiesta: arrestati sentiti dal gip
Per gli inquirenti, che lo hanno intercettato in ospedale, durante le degenza, Roberto Prestifilippo sarebbe stato pronto a vendicarsi, a sua volta usando le armi. “Altri due o tre giorni e mi alzo...ti faccio vedere io come ci sparo”, diceva
Riesi. Ci sarebbe il traffico di droga alla base di ciò che ha portato al tentato omicidio di Riesi. I pm della procura di Caltanissetta e i carabinieri ne sono convinti. L'azione con le armi è stata messa a segno dalla ventottenne Simona Maganuco, soprannominata “Ciro”, dal trentaduenne Carmelo Manuel Giorlando, dal ventisettenne Michael Giorlando e dal diciottenne Samuele Giorlando. L'obiettivo vero e proprio sarebbe stato il riesino ventunenne Roberto Prestifilippo, raggiunto dal gruppo nella sua abitazione, dove c'era anche il fratello ventenne Oscar Prestifilippo. Le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona hanno immortalato l'arrivo di Maganuco e dei Giorlando, che dopo qualche minuto si sono allontanati, correndo e probabilmente impugnando ancora le pistole. Roberto Prestifilipo, come i rivali raggiunto da misura di custodia cautelare in carcere, è rimasto ferito da un proiettile e lo stesso vale per Simona Maganuco, poi sottoposta a cure dai medici del pronto soccorso del "Vittorio Emanuele". In quest'ultimo caso, non si esclude neanche l'ipotesi del “fuoco amico”, forse un colpo inavvertitamente esploso da uno dei complici. Per gli inquirenti, che lo hanno intercettato in ospedale, durante le degenza, Roberto Prestifilippo sarebbe stato pronto a vendicarsi, a sua volta usando le armi. “Altri due o tre giorni e mi alzo...ti faccio vedere io come ci sparo”, diceva il ventunenne in un'intercettazione. I Prestifilippo avevano un fucile artigianale mentre Maganuco e i Giorlando la disponibilità di due pistole. Roberto Prestifilippo, difeso dal legale Giovanni Sanfilippo, è stato sentito questa mattina dal gip del tribunale di Caltanissetta, per l'interrogatorio di garanzia. Ha fornito una propria versione dei fatti. Il blitz dei carabinieri è scattato per evitare che il ferito potesse organizzare un'eventuale ritorsione. Anche Carmelo Manuel Giorlando, con il legale Filippo Spina, ha voluto chiarire la sua posizione, rispondendo nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Davanti al gip, pure Simona Maganuco, con l'avvocato Carmelo Tuccio, e Michael Giorlando, con il legale Gaetano Giunta. Hanno spiegato la loro versione dei fatti. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, infine, il diciottenne Samuele Giorlando, con il legale Sergio Anzaldi. Secondo i carabinieri, il giovane avrebbe contattato i Prestifilippo, conducendo i rivali nella loro abitazione ma senza partecipare all'azione di fuoco. Non sono state emesse misure per Oscar Prestifilippo, difeso dall'avvocato Giovanni Sanfilippo. Le indagini proseguono, dopo perquisizioni e sequestri, portati avanti dai carabinieri di Riesi, da quelli del reparto territoriale di Gela e dal nucleo operativo di Caltanissetta.
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