L’unità dell’Italia nasce dalla rivalità di alcuni stati europei alla ricerca di nuovi possedimenti. Questa rivalità, fortemente sentita dagli inglesi, ha origine legata alla nascita dell’isola Ferdinantea, (piccolo isolotto vulcanico apparsa nel 1831 presso Sciacca e scomparve nel dicembre dello stesso anno) e allo sfruttamento delle miniere di zolfo in Sicilia. Inoltre l’invasione del Regno delle due Sicilie era in avanzata fase di studio ancora prime che venisse aperto il canale di Suez nel marzo del 1867. Diveniva quindi illogico che una potenza marittima e commerciale, quale fosse il Regno delle due Sicilie, potesse essere avvantaggiato dalle nuove rotte commerciali verso le Indie che si andavano a delineare. Le mire espansionistiche verso la Sicilia,che si trovava in una posizione geografica nel mare mediterraneo molto vantaggiosa e lo sfruttamento delle miniere di zolfo erano molto appetitose. La Francia aveva un interesse particolare per creare un cuscinetto tra l’odiata Austria e lo Stato francese. La chiesa protestante era in conflitto con la chiesa cattolica e perciò l’eliminazione del Regno delle due Sicilie notoriamente cattolico avrebbe sicuramente indebolito la chiesa di Roma. Già la Francia e la Russia anch’esse cattoliche, erano state indebolite, la prima con la rivoluzione francese della fine del settecento e la seconda con la rivoluzione bolscevica del 1917 tutte e due gli eventi chiaramente diversi da come la storia prezzolati li ha tramandato con i libri di storia falsificati. La rampante borghesia capitalistica internazionale, che si era affermata con il finanziamento della rivoluzione francese e il finanziamento della rivoluzione russa, aveva tutto l’interesse a creare condizioni economicamente favorevoli all’accrescimento del loro potere contrattuale ed economico. Infatti subito dopo l’unificazione dell’Italia l’appalto, per la costruzione della rete ferroviaria italiana, fu affidato a società che facevano capo ai Rothschild. La promessa che Garibaldi aveva fatto ai contadini Siciliani di dividere le terre fu completamente disattesa e la ribellione dei contadini fu immediata. Così il popolo meridionale subì le conseguenze disastrose del carcere, degli stupri, della distruzione di intere città, violenze, fucilazioni, l’aumento delle tasse in numero da 5 a 25, la leva obbligatoria, vengono messi all’asta ben 250.000 ettari di terreno che fruttarono allo Stato italiano ben 600 milioni di lire nel 1860.
Cifra enorme per quel periodo, furono pagati 2.191 ufficiali borbonici a condizione che tradissero il loro re. Questa operazione provocò più di 1 milione di morti nel Regno delle due Sicilie e la fuoruscita per emigrazione della maggior parte della popolazione, emigrazione che continua ancora oggi. A tutt’oggi le oligarchie finanziarie e bancarie e Stati stranieri decidono del futuro di altri Stati e tra questi l’Italia. Un Europa che ha cancellato il diritto di libertà, di sovranità e di dignità dei popoli, non può essere quella che ci auspichiamo di avere nel prossimo futuro. Abbiamo marginalmente esaminato come queste oligarchie finanziarie, lobby di vario genere multinazionali che al di fuori dalle ideologie politiche si pongono, quale elemento determinante, non solamente di fatti specifici o di scelte di alcuni personaggi, ma anche e soprattutto delle scelte di interi popoli e di intere nazioni.
La scelte di queste entità, apparentemente segrete, hanno condizionato e determinato le vicende legate alla rivoluzione francese, attraverso suoi infiltrati e suoi finanziamenti e sappiamo pure che l’occupazione del Regno duo Siciliano fu finanziato e voluto da queste entità. Ci stupisce ancora di più il finanziamento della rivoluzione bolscevica del 1917 e soprattutto il finanziamento del nazismo di Hitler, legato a scelte di personaggi o a congiunture di processi storici. Tutto questo oggi è conosciuto come “nuovo ordine mondiale”. Questa teoria si propone oggi di acquisire il potere su tutto il mondo intero e già nel 1863 Giacinto de’ Sivo parlava della setta mondiale e della massoneria e il predicatore evangelista televisivo “Pat Robertson” sosteneva che la locuzione “Nuovo ordine mondiale” sia nata all’inizio del XX secolo dall’uomo d’affari Cecil Rhodes, il quale teorizzava che l’Impero britannico e gli Stati Uniti d’America dovessero creare un unico governo federale sulla Terra, per costruire la pace nel mondo.
Rhodes creò una confraternita – la Rhodes Scholarship – che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto riunire i leader di questo nuovo governo federale. Lionel Curtis, fedele sostenitore di questa teoria di un governo mondiale fondò vari gruppi denominati “della tavola rotonda di Rhodes-Milner” nel 1909, portando anche alla creazione dell’Istituto Reale per gli Affari Internazionali nel 1919 nel Regno Unito e del Council on Foreign Relations negli Stati Uniti nel 1921.
Il concetto si è ulteriormente sviluppato in casa di Edward M. House, un consigliere molto vicino a Woodrow Wilson durante le trattative sulla Società delle Nazioni.
Altra importante fonte per questa teoria fu lo scrittore di narrativa d’anticipazione H.G. Wells, uno dei fautori del termine.
Una delle menzioni iniziali del NWO, secondo l’interpretazione dei complottisti, sarebbe contenuta nella dichiarazione del 1975 del Presidente statunitense Gerald Ford, registrata poi dallo storico Henry Steele Commager: «Dobbiamo unirci per costruire un nuovo ordine mondiale Al meschino concetto di “sovranità nazionale” non deve essere permesso di distoglierci da quest’obiettivo».
Il testo è in realtà un rimando all’importanza della sovra nazionalità nelle decisioni politiche internazionali e non è legato alla presunta organizzazione oggetto della teoria cospirativa.
Le teorie hanno preso la loro attuale forma dopo il collasso dell’Unione Sovietica e la dichiarazione, riguardante un nuovo ordine mondiale, fatta da George H. W. Bush l’11 settembre 1990. In questo discorso vengono descritti gli obiettivi degli Stati Uniti per la cooperazione con la Russia, usando l’espressione “Nuovo ordine mondiale”.
Nell’ambito delle relazioni internazionali, l’espressione “nuovo ordine mondiale” fa invece riferimento a un nuovo periodo a seguito di drammatici eventi. Nel XX e XXI secolo lo hanno usato diversi uomini di stato, come Woodrow Wilson, Winston Churchill, Michail Gorbačëv, George H. W. Bush, Henry Kissinger, e Gordon Brown, per riferirsi a un periodo nuovo della storia così come fu dopo la seconda guerra mondiale o la guerra fredda. Tale uso è stato comunque interpretato dai complottisti come presunta prova della volontà di imporre un governo totalitario.
Fonte Giovanni Maduli e internet.
Lascio da parte la “teoria” del complotto mondiale che da secoli controlla la storia del mondo sostenuta da Giovanni Maduli (!!!) sulla base dei “Protocolli dei savi di Sion” (!!!) e sulle teorie del predicatore televisivo Pat Robertson. Tratto questo scritto come se fosse da prendere sul serio e rilevo che in questo “modello storiografico” i fatti sono chiaramente “à la carte”. Pochi esempi delle bizzarrie che vi si trovano. 1. “l’invasione del Regno delle due Sicilie era in avanzata fase di studio ancora prime (sic) che venisse aperto il canale di Suez nel marzo del 1867”. Ma l’autore sa che il Regno delle Due Sicilie, la cui flotta commerciale, va ricordato, era un venticinquesimo di quella inglese, era già stato assorbito nel nuovo Regno d’Italia dal marzo 1861? Che senso ha questa affermazione? 2. La Russia, cattolica (!!!), era stata indebolita – suppongo prima dell’Unità d’Italia – con la rivoluzione bolscevica del 1917. Tralascio l’incredibile ignoranza della confessione religiosa dell’impero russo – come sanno i bambini delle elementari la Chiesa di Stato era ortodossa e non cattolica – e mi chiedo come possa retroagire un avvenimento del 1917 con un processo conclusosi cinquantasei anni prima. 3. Vennero corrotti per tradire il loro re esattamente 2.191 ufficiali borbonici: ma quando, come, dove nessuno lo sa e forse anche questo è scritto nei “Protocolli”. 4. L’unità d’Italia “provocò più di un milione di morti nel Regno delle Due Sicilie”, che nei domini continentali contava poco più di sei milioni di abitanti: il che avrebbe comportato la scomparsa di un sesto della popolazione, nella quasi totalità maschile e in età fertile, con il conseguente spopolamento delle regioni del sud, che i censimenti danno invece in aumento. 5. Come abbia potuto “lo Stato italiano” nel 1860 (!!!) mettere all’asta una qualsivoglia quantità di terreni è anch’esso un mistero.
È davvero deprimente constatare che si riproponga oggi il complotto demoplutocraticoanglomassongiudaico.