Gela. L’intenzione di andare avanti, senza perdere il treno dei finanziamenti del ciclo 2021-2027, rimane ed è stata confermata nel corso di un incontro serale che i sindaci dell’Unione dei Comuni, Di Stefano, Conti e Zuccalà, hanno avuto con il neo segretario generale del municipio gelese, Giovanni Curaba. Si è da poco insediato e toccherà a lui portare avanti la complessa fase burocratica di una struttura che manca praticamente di tutto. I primi cittadini di Gela, Niscemi e Butera, vogliono avere un dialogo costante con Curaba che ha già iniziato ad approfondire atti e procedure. La potenzialità può arrivare fino a circa ottanta milioni di euro a copertura della strategia territoriale e dei progetti che vanno concretizzati. C’erano stati primi approcci al tema, con il sindaco Di Stefano che ha subito voluto informare il segretario Curaba, al momento dell’insediamento. “E’ stato un incontro informale – dice il presidente della giunta dell’Unione Conti – sicuramente, la voglia di andare avanti dimostrata dal segretario Curaba mi dà buone impressioni. Devo dire che mi ha colpito”. All’Unione dei Comuni servono personale e risorse, che allo stato possono arrivare solo dagli enti che ne fanno parte, in attesa degli esperti che saranno selezionati nella fase nazionale in corso. A breve, dovrebbero tenersi incontri tra i sindaci, i consiglieri dell’Unione e il presidente del consiglio. Sono stati sollecitati dai consiglieri gelesi, Giorrannello, Alabiso e Irti. Ci sarà inevitabilmente lo stesso Curaba, chiamato a coordinare la fase di sviluppo, insieme al referente Antonino Collura, dirigente comunale che da tempo si occupa dell’Area urbana funzionale. Lo start, almeno formale, c’è stato ma al culmine di ritardi, anzitutto della Regione. La strada per i progetti e per concretizzarli è ancora lontana.
“Il 2025 dovrà essere l’anno decisivo”, spiegano sia Conti sia il sindaco gelese Di Stefano. I vuoti da colmare non mancano, acuiti da due enti in dissesto, appunto Gela e Niscemi. La nuova programmazione 2021-2027 potrebbe però assicurare fondi consistenti, che non vanno vanificati.