Unione Comuni, strada in salita: verifica dei funzionari regionali, “serve un bilancio”

 
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I sindaci Di Stefano, Conti e Zuccalà

Gela. È quasi un rebus nonostante la mole di potenziali stanziamenti, fino a circa ottanta milioni di euro. Sulla nuova programmazione dei finanziamenti 2021-2027, l’ente municipale ha virato ormai da tempo sull’Unione dei Comuni, insieme a Niscemi e Butera. Il consiglio è stato formato, con tre consiglieri per ogni assise civica rappresentata. La fase attiva, vera e propria, è ancora distante. Ieri, una verifica è stata condotta da funzionari del dipartimento regionale che segue questi iter. Si deve accelerare per non perdere il passo giusto. L’Unione dei Comuni, attualmente, risente di risorse del tutto inadeguate. Non ha proprio personale, manca di una struttura di controllo e finanziaria e attualmente è priva di un bilancio, senza il quale diventa complesso incamerare i poco più di centomila euro che la Regione ha concesso a tutti gli enti che sono costituiti in Unione dei Comuni. Personale esterno arriverà dalla tornata della selezione nazionale in corso. Sarà decisivo? Difficile dirlo. Attualmente, il Comune di Gela, in dissesto, ha “prestato” il proprio segretario generale, che sta per congedarsi, anche all’Unione. Il coordinamento è di un altro dirigente di Palazzo di Città, l’architetto Antonino Collura. In municipio già si fa fatica a reperire personale e l’Unione dei Comuni va avanti a ritmi quasi azzerati. Il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti, neo presidente della giunta, sta cercando di avere un’interlocuzione costante con gli uffici regionali. I funzionari che hanno effettuato verifiche insistono affinché l’Unione si doti di uno strumento finanziario e di un organigramma.

Si devono delineare i progetti che dovranno essere finanziati. Senza personale, tutto diventa difficile. I sindaci Conti, Di Stefano e Zuccala’ si trovano a gestire uno stato di cose molto complesso. I tempi di massima vanno comunque rispettati ma le risorse finanziarie concesse dalla Regione sono attualmente irrisorie. Tanti progetti rimasti al palo in precedenti programmi di finanziamento potrebbero trovare spazio nel nuovo ciclo. Accelerare è essenziale ma il motore attualmente va a giri bassi. Nessuno vuole sbattere contro il muro dei definanziamenti: ingranare la marcia però è tutt’altro che scontato.

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