Unione Comuni, fondi a rischio? Nuova seduta con i sindaci: equilibri politici da saldare

 
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Di Menza in aula

Gela. Una nuova seduta del consiglio dell’Unione dei Comuni è fissata per il prossimo 10 settembre. Potrebbe essere il momento di una svolta, più politica. Il presidente Angelo Di Menza, come fatto già in queste settimane, in serata ha pressato sul futuro del sistema dell’Area urbana funzionale. “Ci sono ancora i fondi per i progetti? E’ giusto che i sindaci riferiscano davanti al consiglio che è pronto a collaborare, dobbiamo essere tutti un’unica cosa”, ha precisato. In aula, causa impegni istituzionali, non c’era il sindaco Di Stefano (sostituito dall’assessore Filippo Franzone). Mancava il primo cittadino di Butera Giovanni Zuccalà, a sua volta per impegni pregressi. La parola l’ha presa il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti. Già nella primissima fase dell’Unione e della struttura politica che si è costituita, Conti ha avuto un ruolo non indifferente. I rapporti istituzionali con l’ex sindaco Lucio Greco non sono mai decollati e la configurazione dell’Unione dei Comuni ne è in parte una riprova. Il primo cittadino niscemese, in aula, ha rassicurato sul fatto che il dialogo con la Regione va avanti proprio per territorializzare le risorse, circa ottanta milioni di euro. I ritardi ci sono e li ha confermati il dirigente Collura, guardando ancora una volta a Palermo. “La nostra Unione ha completato tutti gli adempimenti”, ha detto. Conti, Di Stefano e Zuccalà, devono trovare la linea giusta a partire dall’elezione del presidente della giunta dell’Unione.

Il sindaco di Niscemi ha fatto intendere che non ci saranno troppi problemi. Soprattutto sul rapporto con Di Stefano, da poco eletto alla guida del municipio, ha riferito di una massima collaborazione. Una certa visione comune, pure su un piano civico, pare ormai caratterizzare proprio l’asse tra Niscemi e Gela, confermata dalle strategie messe in campo sulla vicenda idrica. L’Unione dei Comuni e gli ingenti fondi della programmazione 2021-2027 sono un passaggio forse determinante, anzitutto per due Comuni, appunto Gela e Niscemi, attualmente sotto dissesto. Dovrà essere proprio la politica a dare la direttrice, in un consiglio dell’Unione dalla conformazione ancora tutta in essere, ad iniziare dagli equilibri interni.

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