Gela. Sono stati sentiti negli scorsi giorni dal gip del tribunale. In tre devono rispondere di presunte violenze ai danni di una donna, anche alla presenza dei figli. Episodi che sarebbero da collocare all’interno del nucleo domestico. Un caso analogo a quello già raccontato da questa testata, con un’altra donna e i figli al centro di vicende quasi affini. Sempre presunte minacce e violenze, in casa. Anche questa volta, il marito della donna e due familiari sono stati sottoposti all’obbligo di non avvicinamento. Difesi dagli avvocati Giuseppe Cascino e Francesco Minardi, si sono presentati dal giudice delle indagini preliminari. Hanno ridimensionato le contestazioni, sostenendo che si sarebbe trattato solo di normali diverbi familiari, senza alcun gesto di violenza.
I pm della procura, in ogni caso, hanno chiesto e ottenuto una misura di non avvicinamento alla donna e ai figli, anche per evitare possibili ripercussioni. Pare che la donna abbia raccontato di aver dovuto patire uno stato di soggezione, impostogli dal marito e dai due familiari. Una situazione che avrebbe inciso anche sui figli.