Gela. E’ stato fissato per aprile il giudizio di appello nei confronti di un trentaduenne ghanese, per diverso tempo residente in città, già condannato con l’accusa di violenza sessuale. Le accuse al trentaduenne. Stando alla ricostruzione dei magistrati, il giovane avrebbe violentato una quarantenne nigeriana, arrivata in città, imponendole anche rapporti sessuali a pagamento con altri uomini. Dopo la condanna di primo grado, decisa dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale, il difensore di fiducia, l’avvocato Vittorio Giardino, ha impugnato il verdetto davanti ai magistrati della Corte di appello di Caltanissetta. Joshua A. ha sempre negato di aver violento la donna e di averle imposto rapporti sessuali a pagamento con i clienti. Nel corso dell’incidente probatorio, comunque, proprio la donna sentita ha in parte ridimensionato le accuse a carico del trentaduenne. A vacillare fu soprattutto quella relativa allo sfruttamento della prostituzione. In sostanza, la quarantenne avrebbe escluso di essere stata costretta ad avere rapporti con altri uomini.
Il nuovo arresto. Intanto, il giovane, negli scorsi giorni trasferito da Gela, dove era ospite di una struttura d’accoglienza, a Vizzini, è stato nuovamente arrestato. E’ accusato di tentata estorsione ai danni degli operatori del centro catanese. Quasi cieco, a causa di una patologia che lo ha colpito, avrebbe chiesto denaro, probabilmente quello del poket money stabilito per i migranti ospiti di centri Sprar. Davanti alle insistenze, sono intervenuti i carabinieri che lo hanno arrestato. Domani, si presenterà davanti ai giudici.