Gela. Era accusato di aver frodato il fisco, attraverso un giro di false fatturazioni nel settore vitivinicolo e della produzione agricola. E’ arrivata l’assoluzione, però, per Salvatore Nicastro. Un verdetto pronunciato dal giudice Lirio Conti, al termine del dibattimento. Le presunte irregolarità fiscali, per un ammontare superiore ai seicentomila euro, erano emerse nel corso di altre indagini, condotte dagli investigatori. Il difensore di fiducia, l’avvocato Maurizio Scicolone, è però riuscito a dimostrare l’inesistenza di un presunto sistema, organizzato per frodare l’erario. L’intermediario ha sempre escluso di aver commesso irregolarità, nel tentativo di sottrarre fondi al fisco.
Il pubblico ministero Pamela Cellura, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna a due anni e sei mesi di reclusione. Una richiesta che non è stata accolta dal giudice, che invece ha deciso per un verdetto favorevole all’imputato.