Gela. Morì nel febbraio del 2017, ad ottantuno anni. L’ingegnere gelese Guglielmo Moscato, per molti, è stato il vero “ministro degli esteri” di Eni, una sorta di “ambasciatore” del petrolio. Della multinazionale è stato anche presidente per tre anni. Ha scalato le vette dell’azienda, fin da quando, da poco laureato, conobbe Enrico Mattei, che iniziò ad affidargli ruoli di peso. Adesso, c’è la possibilità che gli venga dedicata una piazza in città. La commissione consiliare urbanistica, che ha competenza in materia di toponomastica, ha avviato l’iter. E’ stata individuata una zona nel cuore di Macchitella, quartiere residenziale decenni fa voluto dal cane a sei zampe. L’intestazione a Moscato si andrebbe ad affiancare al busto di Enrico Mattei, già collocato sette anni fa nella stessa zona. La commissione, presieduta dal consigliere Giuseppe Morselli, ha effettuato dei sopralluoghi e pare che la scelta definitiva sia ricaduta su Macchitella, con parere favorevole degli altri componenti, Vincenzo Cascino, Gabriele Pellegrino, Diego Iaglietti e Alessandra Ascia.
Un’intestazione che arriva mentre Eni, a livello locale, ha avviato la fase di riconversione a green della raffineria, in attesa che si possa arrivare ad una soluzione definitiva anche per l’investimento sulla base gas del progetto “Argo-Cassiopea”. Davanti alle ombre del dietrofront, giunta e sindacati hanno scritto al governo per ottenere l’avvio di un tavolo di confronto. Al momento, sembra l’unica soluzione praticabile per evitare di perdere altri posti di lavoro.