"Riva e Mariani", ai lavoratori le prime comunicazioni di trasferimento in altri siti
Niente licenziamenti, allo stato, ma appunto il trasferimento, con tutte le conseguenze del caso per l'occupazione in città, che già risente, almeno per l'indotto della bioraffineria, di un calo notevole delle attività lavorative
Gela. In settimana, è stata formalizzata una richiesta sindacale per un incontro, in prefettura a Caltanissetta, allo scopo di fare il punto su una vertenza che pare maturare sempre di più, quella dei lavoratori di “Riva e Mariani”. I sindacati contestano il modus operandi della società. L'azienda, attraverso i propri referenti, ritiene che non ci siano più margini di manovra per portare avanti il cantiere locale. Le attività nella bioraffineria sono considerate fin troppo limitate rispetto al personale in carico al gruppo, da anni impegnato nel complesso Eni. Nelle scorse ore, sono state inoltrate le prime comunicazioni (almeno sei), indirizzate ai lavoratori, per il trasferimento in altri cantieri, anche fuori dalla Sicilia. Si tratta di operai locali che da gennaio, stando alle indicazioni aziendali, dovranno raggiungere altri siti, nei quali “Riva e Mariani” è impegnata. Niente licenziamenti, allo stato, ma appunto il trasferimento, con tutte le conseguenze del caso per l'occupazione in città, che già risente, almeno per l'indotto della bioraffineria, di un calo notevole delle attività lavorative, a maggior ragione dopo la conclusione di cantieri importanti, da quelli del progetto “Argo-Cassiopea” agli interventi per il sistema biojet, destinato ai carburanti per l'aviazione.
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