Una perla dimenticata vicino Sommatino che pochi conoscono, tra ecosistemi e biodiversità

Scopri il Laghetto di Giffarrone a Sommatino: paesaggio unico, storia geologica e curiosità che rendono questo luogo un tesoro nascosto.

A cura di Redazione
31 agosto 2025 15:00
Una perla dimenticata vicino Sommatino che pochi conoscono, tra ecosistemi e biodiversità -
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Nelle campagne silenziose tra Sommatino e Riesi si nasconde una piccola oasi che pochi conoscono: il Laghetto di Giffarrone. Questa cavità naturale, immersa nella macchia mediterranea, rappresenta uno dei fenomeni geologici più rari della provincia di Caltanissetta, nato dall’attività mineraria e oggi rifugio per fauna e flora peculiari. La sua esistenza, a metà strada tra il mondo naturale e quello creato dall’uomo, lo rende un luogo di straordinario interesse paesaggistico e al tempo stesso una testimonianza storica del rapporto fra territorio e sfruttamento delle risorse.

Origini e caratteristiche del Laghetto di Giffarrone

Il Laghetto di Giffarrone non è un bacino naturale di origine vulcanica o carsica, ma un lago artificiale formatosi a seguito di cedimenti minerari avvenuti nella zona di Sommatino, storicamente interessata dall’estrazione di zolfo. Questi cedimenti, uniti al riempimento delle cavità con acque meteoriche, hanno generato un piccolo specchio d’acqua dal colore verde-azzurro, diventato nel tempo habitat di uccelli migratori e specie anfibie locali.

L’area circostante è caratterizzata da colline gessose tipiche del nisseno e da una vegetazione spontanea che si alterna a campi coltivati. Questa peculiarità paesaggistica lo rende un luogo di contrasto unico, dove la memoria industriale incontra la rinaturalizzazione progressiva del territorio.

Valore naturalistico e accesso al sito

Nonostante la sua origine legata alle attività estrattive, il Laghetto di Giffarrone è oggi un micro-ecosistema ricco di biodiversità. Le acque, poco profonde, attirano aironi e anatidi, mentre le rive sono un rifugio ideale per specie vegetali tipiche della macchia mediterranea. Pur non essendo una riserva ufficialmente protetta, l’area è frequentata da appassionati di escursionismo e fotografia naturalistica, che vi giungono per ammirare i colori cangianti delle acque e la quiete del paesaggio circostante.

Il sito è raggiungibile da Sommatino attraverso strade rurali secondarie e rappresenta una meta insolita ma suggestiva per chi desidera scoprire la provincia di Caltanissetta oltre i percorsi turistici tradizionali.

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