Gela. L’esodo incontrollato dall’amministrazione Greco si è trasformato nelle ultime settimane in un vero e proprio “Abbandonate la Nave”.
Dirigenti, consiglieri, partiti e movimenti stanno facendo praticamente a gara nello scappare da quella che ormai sembra una nave alla deriva senza vele né timone e che imbarca acqua a più non posso.
Dopo l’addio di Forza Italia e le conseguenti dimissioni dell’Assessore Nadia Gnoffo che lascia vacanti le deleghe dei Servizi Sociali, dell’Istruzione e delle Pari Opportunità, sembrava che la maggiominoranza avesse finalmente trovato la stabilità minima per galleggiare fino a fine mandato.
Ma come abbiamo imparato in questi anni, con gli Arcobaleno le sorprese non finiscono mai, e così mentre il sindaco stava provando a metabolizzare l’addio degli azzurri di Forza Italia, all’orizzonte si stava preannunciando l’ennesima burrasca in giunta.
Rumors di palazzo raccontano di uno confronto acceso tra lo stesso primo cittadino e l’assessore alla Polizia Municipale in quota nuova Dc Giuseppe Licata che avrebbe portato il cuffariano a iniziare a meditare le dimissioni.
Nelle successive due riunioni di maggioranza sulle vicende legate al bilancio intanto né lo stesso Licata né il consigliere dello scudocrociato Enzo Cascino, sarebbero stati presenti.
In più mercoledì scorso il consigliere indipendente di opposizione Gabriele Pellegrino, che alle ultime Regionali ha supportato la candidatura di Pino Federico tra i “cuffariani”, sembra che abbia dato una sorta di ultimatum nel corso della riunione di partito. “O si esce dalla maggioranza in tempi brevissimi – avrebbe detto – o non aderirò al partito”.
Tutti segnali insomma che porterebbero la Balena Bianca a candidarsi come prossimo partito in uscita dalla Giunta Greco.
L’addio ufficiale sembra che sia solo questione di ore, ci sarebbe già una data, quella di martedì prossimo, nella quale il coordinatore cittadino Natino Giannone potrebbe comunicare le dimissioni di Licata e la conseguente uscita della Nuova Dc, con Cascino che andrebbe a raggiungere Pellegrino tra i banchi dell’opposizione.
In aula consiliare dunque, nell’emiciclo alla destra del sindaco si va verso il tutto esaurito, con 14 consiglieri di opposizione. Situazione drammatica dal lato opposto dove a reggere la barra della nuova maggiominoranza resterebbero 10 consiglieri, la quota minima di galleggiamento per approvare tutti gli atti solo in seconda chiamata.
Al sindaco insomma resterebbero solo gli autonomisti dell’Mpa, i civici di Una Buona Idea, gli indipendenti Salvatore Incardona e Luigi Di Dio e il gruppo di Un’altra Gela.
Pochi sicuramente per pensare di vivacchiare un anno e mezzo con la spada di Damocle del bilancio ancora pendente.
In tutto questo marasma, restano vuote le poltrone da assessore e quelle da Dirigente. All’ambiente e al decoro urbano ad esempio, dopo le fughe di Grazia Cosentino e di Fabio Filippino e l’addio nell’ordine di Grazia Robilatte e di Cristian Malluzzo, con il possibile abbandono di Peppe Licata, restano solo l’attuale dirigente Mario Picone e l’esperto esterno a titolo oneroso fortemente voluto da Greco, l’architetto Eugenio Piazza, del cui operato i consiglieri di opposizione hanno più volte chiesto una relazione.
Situazione drammatica anche al Bilancio dove, dopo l’addio di Danilo Giordano e le dimissioni del dirigente Alberto Depetro, tutto è in mano alla segretaria generale Loredana Patti.
In tutto questo sembra che diversi dirigenti ad interim, in queste ultime settimane, abbiano scelto di mettersi in malattia, lasciando scoperti altri settori.
L’esodo insomma continua inarrestabile e per la maggiominoranza torna lo spettro della mozione di sfiducia che probabilmente, potrebbe rivelarsi in realtà, il problema minore da affrontare da qui alla fine, più o meno anticipata, di questa sindacatura.