Gela. L’avrebbe afferrata per il collo al culmine di un’animata discussione all’interno di un punto vendita di corso Salvatore Aldisio. Il confronto nel negozio di corso Aldisio. Così, a processo, davanti al giudice Antonio Fiorenza, è finito il titolare di un’azienda che si occupa della fornitura di tappetti d’alta qualità. La vittima della presunta violenza, invece, sarebbe proprio la titolare del negozio, a sua volta cliente dell’imprenditore. Rappresentata dall’avvocato Enrico Aliotta, la donna si è costituita parte civile. L’imputato, invece, per il tramite del suo legale, ha da subito escluso gli addebiti. Si sarebbe limitato solo a richiedere un chiarimento, probabilmente per ragioni proprio commerciali. La difesa, non a caso, ha puntato anche sulle contraddizioni emerse durante l’esame in aula di un tecnico che fornì le riprese dei sistemi di videosorveglianza del negozio di corso Aldisio. Dalle immagini, infatti, emergerebbero particolari utili a ricostruire quei momenti. L’esercente, in ogni caso, si rivolse anche ai militari della guardia di finanza. La stessa donna è stata sentita in aula. Ha negato di aver mai avuto debiti con il suo fornitore e, allo stesso tempo, ha confermato di essere stata afferrata per il collo dall’uomo che l’avrebbe costretta a non allontanarsi dal punto vendita. All’udienza del prossimo 26 ottobre, invece, altri testimoni che avrebbero assistito al confronto verranno sentiti in aula.