Gela. Rimane una tragedia dai contorni poco chiari. Orazio D’Arma, 52 anni, era in servizio presso il reparto di polizia di frontiera marittima. Si trovava nel salotto della sua abitazione, al secondo piano di via Platani, nel centro storico.
Secondo la prima versione dei fatti stava pulendo l’arma d’ordinanza, una Beretta calibro 9 lungo, quando gli è partito un colpo che lo ha ferito mortalmente al cuore. E’ stata la moglie a sentire lo sparo ed a trovare il marito già cadavere al suo rientro a casa. Le ipotesi sono quelle dell’incidente o del suicidio.
L’incidente si è verificato intorno alle otto di ieri sera. Orazio D’Arma si trovava nel salotto del secondo piano della sua abitazione. La moglie pare fosse nel piano di sotto, mentre i figli, Serena ed Alessio, erano fuori. Anna Morso, maestra di scuola elementare, ha sentito un colpo sordo. Quando è arrivata nel salotto che si affaccia sulla veranda ha trovato il marito in una pozza di sangue a terra. La donna ha chiamato il 118 che con una ambulanza è giunta sul posto dopo pochi minuti. Quando però il personale medico è arrivato in via Platani il cuore di Orazio D’Arma aveva già cessato di battere. Il medico di servizio non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.
Sul posto è intervenuta la Scientifica. Un lavoro questa volta reso ancora più duro perchè gli agenti si sono trovati davanti il cadavere di un collega. Un fraterno amico. Orazio D’Arma e la sua famiglia avevano già vissuto una tragedia. Diversi anni fa era morta la terza figlia. Aveva due anni. Una meningite fulminante ha stroncato la sua giovane vita. Orazio D’Arma e la moglie Anna avevano accettato con grande compostezza quel dolore, confortati dai familiari e dalla forza che le diedero gli altri due figli, Alessio, che ha giocato tanti anni a calcio, e Serena, laureata, che si diletta con la pallavolo.
Gli agenti della scientifica per adesso non si sbilanciano. La prima versione è quella dell’incidente. Orazio D’Arma potrebbe aver sbagliato nello sbloccare l’otturatore dell’arma. Non si esclude però anche l’ipotesi del suicidio.