Gela. Le condanne vengono confermate anche dai giudici della Corte di appello di Caltanissetta.
Il traffico di droga tra la Francia e l’Italia. Reggono, così, le accuse nei confronti dei fratelli Emanuele e Giuseppe Marino, del nipote Rosario Perna, di Gaspare Valenti e Salvatore Panarisi. Venti anni di reclusione per Emanuele Marino, sedici anni e un mese per Giuseppe Marino, sette anni a Rosario Perna, un anno e mezzo a Gaspare Valenti e due anni, infine, per Salvatore Panarisi. Gli imputati sono tutti stati coinvolti nel blitz “Odissea”. I carabinieri scoprirono un vasto giro di droga, soprattutto cocaina, che dalla Francia arrivava in Italia, con destinazione finale la città. I giudici di appello hanno solo ridotto, seppur nei minimi, la condanna imposta ad Emanuele Marino, dai ventidue anni e otto mesi di primo grado ai venti decisi dai magistrati nisseni. Le partite di droga, in base alla ricostruzione degli investigatori, passavano lungo il confine italo-francese, arrivando in Liguria. Da lì, la droga veniva trasportata in città, per essere piazzata. I giudici nisseni non hanno accolto le contestazioni mosse dai difensori degli imputati. I legali hanno sempre escluso l’esistenza di un’organizzazione attiva nel traffico di sostanze stupefacenti. Gli unici contatti telefonici tra gli imputati, infatti, sarebbero avvenuti solo per ragioni lavorative. Non a caso, le difese hanno sottolineato il ruolo del presunto tramite per l’acquisto di droga. La posizione del romeno Daniel Major, infatti, è uscita definitivamente dal procedimento già in fase di riesame. Le accuse nei suoi confronti sono cadute. I giudici di appello, però, non hanno accolto la linea dei legali. Nel pool difensivo, tra gli altri, ci sono gli avvocati Flavio Sinatra, Fabrizio Ferrara e Michele Profeta. A questo punto, non è da escludere il ricorso in Cassazione.