Gela. Un tabulato riservato, accessibile solo agli operatori autorizzati dell’Agenzia delle Entrate, venne ritrovato dai finanzieri nel corso della perquisizione tra gli uffici di un’azienda metalmeccanica locale.
La perquisizione dei finanzieri. Verifiche che consentirono, successivamente, di risalire al presunto responsabile, ovvero il funzionario dell’Agenzia delle Entrate Rosario Toscano. Sarebbe stato lui ad accedere alla banca dati e a trasmettere la documentazione. Adesso, è finito a processo davanti al giudice Miriam D’Amore. In base alla ricostruzione dei magistrati della procura, sarebbe stato proprio il dipendente dell’Agenzia delle Entrate a mettere a disposizione quel tabulato. In aula, a rispondere alle domande del pubblico ministero Pamela Cellura e del difensore dell’imputato, l’avvocato Flavio Sinatra, c’erano i finanzieri che si occuparono degli accertamenti. “Tutto nacque da un’indagine più ampia – ha spiegato il militare chiamato a testimoniare – nel corso della perquisizione, negli uffici dell’azienda metalmeccanica scoprimmo un estratto dell’anagrafe tributaria, accessibile solo ad operatori autorizzati”. L’atto, in base a quanto emerso, sarebbe stato riconducibile proprio all’imputato. La difesa, però, ha chiesto chiarimenti rispetto a verifiche che gli operatori dell’Agenzia delle Entrate locale avrebbero dovuto compiere proprio sull’azienda metalmeccanica, nei cui uffici venne ritrovata la documentazione. Per il legale di difesa, infatti, sarebbe stato proprio l’imputato ad essere incaricato di quegli accertamenti.