Un "sogno" che nessuno ha mai completato | La storia poco conosciuta del Palazzo Moncada a Caltanissetta
Scopri la storia del Palazzo Moncada di Caltanissetta: un'ambiziosa costruzione barocca rimasta incompiuta, simbolo di potere e arte.
Nel cuore di Caltanissetta, si erge il maestoso ma incompiuto Palazzo Moncada, simbolo delle ambizioni e delle vicissitudini della potente famiglia Moncada. Voluto dal principe Luigi Guglielmo I Moncada nel XVII secolo, l'edificio doveva rappresentare la grandezza della casata, ma eventi storici e politici ne decretarono l'interruzione dei lavori, lasciando un'impronta indelebile nella storia della città.
Il progetto ambizioso e l'interruzione dei lavori
Nel 1651, il principe Luigi Guglielmo I Moncada, già presidente del Regno di Sicilia e viceré di Sardegna, decise di edificare un palazzo che riflettesse il prestigio della sua famiglia. Affidò la progettazione all'architetto palermitano Carlo D'Aprile, con la supervisione del cappuccino fra Pietro da Genova. Il progetto prevedeva una struttura imponente, con mensoloni scolpiti raffiguranti figure antropomorfe e zoomorfe, ispirate alla mitologia classica e alle storie veterotestamentarie.
Tuttavia, le tensioni politiche dell'epoca, culminate in una congiura per l'indipendenza della Sicilia, coinvolsero direttamente il principe Moncada. Accusato di tradimento, fu richiamato alla corte di Madrid, dove gli furono assegnate cariche onorifiche, ma fu di fatto allontanato dalla Sicilia. Questo evento causò l'interruzione dei lavori, lasciando il palazzo incompleto, con il piano nobile mai ultimato.
Le trasformazioni nel tempo e il recupero contemporaneo
Nonostante l'incompletezza, il Palazzo Moncada ha vissuto diverse trasformazioni nel corso dei secoli. Nel 1778 divenne sede di un orfanotrofio; nel 1892 ospitò la Corte d'Appello del Tribunale di Caltanissetta. Nel 1915, la principessa Maria Giovanna di Bauffremont acquistò l'edificio, trasformandolo in un teatro con una sala in stile liberty. Successivamente, nel 1938, fu convertito in cineteatro "Trieste", poi "Bauffremont", e infine, dal 2009, in multisala "Moncada".
Negli anni '70, una parte dell'edificio fu acquisita dal Comune di Caltanissetta e destinata a uffici comunali. Dal 2010, alcune sale sono state adibite a galleria d'arte, ospitando mostre permanenti dedicate ai Moncada e allo scultore nisseno Michele Tripisciano . Recentemente, sono stati avviati lavori di restauro per completare e valorizzare ulteriormente questa storica struttura.
Curiosità: i "gattoni" del palazzo
Uno degli elementi più distintivi del Palazzo Moncada sono i cosiddetti "gattoni", mensoloni scolpiti che avrebbero dovuto sorreggere la lunga balconata del piano nobile. Queste sculture rappresentano figure grottesche, tra cui musici, animali fantastici e satiri, espressione della teatralità e del gusto barocco dell'epoca. La loro presenza conferisce al palazzo un aspetto unico, rendendolo un esempio emblematico del barocco siciliano.
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