Niscemi. L’accusa che l’ha portato a processo era di falso. Ad inizio settimana, per il dirigente scolastico Franco Ferrara è stata pronunciata la condanna a sei mesi, con pena sospesa e non menzione. La pronuncia è del giudice Antonio Fiorenza. I fatti risalgono a sette anni fa, quando guidava il secondo circolo didattico di Niscemi. Sulla base della ricostruzione dei pm, modificò un’autorizzazione che aveva rilasciato ad un’insegnante, che aveva chiesto un giorno di permesso e un totale di tre giorni di ferie, per un viaggio già organizzato. L’imputato avrebbe prima rilasciato il proprio benestare ma successivamente sarebbe intervenuto modificando l’autorizzazione, con una dicitura che escludeva le ferie. Una modifica che secondo le contestazioni sarebbe stata effettuata solo per mettere in difficoltà l’insegnante, che intanto aveva predisposto tutto per il viaggio e fotografato anche il permesso nella versione iniziale. Successivamente, si innestò un procedimento interno all’istituto scolastico. Nel corso del dibattimento, è stato sottolineato che la richiesta dell’insegnante era stata avanzata almeno quaranta giorni prima. Il pm Pamela Cellura ha concluso chiedendo la condanna ad un anno. Una linea sostenuta dalla parte civile.
L’insegnante ha deciso di costituirsi nel giudizio, assistita dall’avvocato Salvatore Arancio, che nelle conclusioni ha ribadito che la volontà del dirigente era quella di ostacolare la docente, fino al punto di porre successive condizioni per la ricerca di un sostituto nel periodo di assenza. La difesa, sostenuta dal legale Antonio Gagliano, ha comunque respinto l’addebito di falso, ritenendo che il dirigente abbia agito in base alle prerogative previste dal suo ruolo. Quell’autorizzazione non sarebbe stata definitiva ma ancora in via d’istruttoria. Secondo l’accusa, invece, ci sarebbe stata la volontà di modificare il permesso, apponendo ulteriori indicazioni, prima non previste. Fu l’insegnante a segnalare l’accaduto alle forze dell’ordine.